Onofaro e Lowrance
Questo mese parliamo di bolentino di profondità con il campione di pesca Sandro Onofaro. Il bolentino profondo è una tecnica valida tutto l’anno, ma vede un picco tra aprile e giugno, grazie alle favorevoli condizioni climatiche, che regalano mare calmo, una condizione imprescindibile per questo tipo di pesca. Sandro ci spiega che questo tipo di pesca, praticata a notevoli profondità, è ideale per catturare occhioni e cernie. Normalmente ci si spinge in acque profonde dai 200 ai 500 metri e, nel nostro caso, utilizzeremo il supporto della tecnologia sonar Lowrance (per esempio HDS Gen3), che facilita l’individuazione del punto di pesca. Il bolentino profondo viene praticato in tutto il Mediterraneo e lungo le coste atlantiche di tutto il Nord Europa. Le specie pescate variano lievemente in base alla zona di pesca, ma la tecnica messa in atto è sempre la stessa”. Abbiamo chiesto a Sandro di spiegarci qual è il tipo di attrezzatura e l’equipaggiamento ideale per la pesca di fondo. “Innanzitutto individuiamo l’esca adatta, che in questo caso è costituita da sardine e cefalopodi. I pescatori devono ricordare sempre che è bene legare un massimo di 6 ami per ogni terminale; 5 di questi saranno destinati agli occhioni, mentre 1, con un amo più grosso e un innesco più voluminoso, alle cernie. È poi importante usare degli ami circle hook, necessari per ferrare meglio le prede e mantenerle vitali, così da poterle rilasciare se di piccole dimensioni”. Altro punto fondamentale riguarda la scelta delle attrezzature pescanti: “Scegliamo canne paraboliche della lunghezza di 7-8 piedi che sopportino circa 2 chili di piombo. I mulinelli devono essere elettrici e imbobinati con multifibre da 60-100 libbre”. Questa tecnica di pesca viene praticata a considerevoli profondità. La strumentazione elettronica diventa quindi un alleato fondamentale per tracciare l’azione dell’esca e individuare i bersagli a profondità di 200-500 metri. “Oltre all’utilizzo di un ecoscandaglio dotato di tecnologia CHIRP a multi-frequenza, come il nuovo HDS Gen3 di Lowrance, un dispositivo chiave è SonarHub Sounder” continua Sandro. Si tratta di una soluzione “all-in-one” che combina le migliori tecnologie per la pesca, ovvero StructureScan HD e CHIRP, fornendo dettagli ad alta definizione fino a profondità di 3500 piedi e immagini fotografiche di struttura e fondale. Sandro aggiunge: “È fondamentale il settaggio corretto dell’ecoscandaglio, che deve essere impostato sulla bassa frequenza. Lo scorrimento dello schermo deve essere lento e l’intensità dei filtri abbassata”. Il campione di pesca suggerisce poi di dividere la schermata in due, visualizzando da una parte la colonna d’acqua e dall’altra il fondale. Anche per questo tipo di pesca, ci sono ovviamente degli orari più idonei per uscire in mare con successo. Se l’obiettivo della battuta di pesca sono le cernie, l’orario ideale è il mezzogiorno, quando il sole è a picco, ma se ci si vuole concentrare sugli occhioni, allora sarà bene attendere il tramonto.
Info: www.sandroonofaro.it - www.lowrance.com
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