Notti da Serra
Il Maestrale soffia, per la verità neppure teso e solo il tempo necessario a comparire sui bollettini meteo. Soffia dalla mattina di sabato; gonfia appena il mare e poi crolla, lasciando il campo alla bonaccia. La Luna, poco dopo il primo quarto, sorge tra l’indifferenza dei bagnanti che le danno le spalle e si attardano in spiaggia, con i cellulari fissi sul sole che tramonta sul mare. In spiaggia si percepisce abbastanza caldo da capire che, una volta a casa moriremo nell’afa; e allora tutti si attardano sovrapponendo l’ultimo bagno con quello successivo. Chi attende l’alta marea dovrà aspettare sino alle 4 del mattino. Tutto è calmo, è placido, in attesa che succeda qualcosa. Ma è solo la calma che precede… Sa Die de su Serra!
Gli Amici del surfcasting
Giunto alla quinta edizione, il raduno Sa Die de su Serra mantiene inalterato lo spirito che anima questa pescata di gruppo dal 2018. Allora come adesso bisogna parlare di raduno, non di gara. Stefano Corona che insieme a tutti i ragazzi del gruppo Amici del Surfcasting Sardegna organizza l’evento, ci tiene a precisarlo: “Le gare di pesca hanno un loro fascino, ma noi non vogliamo che al nostro raduno domini l’agonismo, la necessità di primeggiare. Poche regole, impossibili da seguire se dovessimo parlare di gara vera, ampia libertà di scelta ai partecipanti e tanta allegria, prima, durante e dopo la pescata”. La manifestazione, il cui titolo non ammette equivoci, si svolge ogni anno in questo periodo perché questa è la stagione del pesce serra. E quindi, sabato 6 agosto chi ha risposto al richiamo de Gli Amici si è trovato a sorseggiare una birra al raduno pomeridiano che si è svolto al chiosco Sa Spendula, a Villacidro. Non poteva mancare una folta rappresentanza dei Coxinas di Villacidro, capitanati da Marco Machis, sempre presenti quando la pesca è decli- nata a divertimento puro. Il regolamen-to prevedeva la gara singola a campo libero. Nessun giudice, nessun battitore. Che poi, nessuno è andato a pesca veramente da solo. I partecipanti si sono mossi in gruppi che hanno colonizzato le spiagge che componevano l’ampio campo gara: da Is Arenas sino al Poetto. Il grosso dei coxineros ha invaso Piscinas, anche per ragioni logistiche. Infatti la sterminata spiaggia del comprensorio di Arbus può contenere agevolmente i multipli di 4 canne dei pescatori “verdi”. Marco e soci hanno trascorso una allegra nottata, animata da saltuari attacchi di serra. E proprio a Piscinas Nicola Concas ha costruito la sua classifica con 3 serra e quasi 5 chili di pescato, abbastanza per risultare terzo assoluto. Federico e Matteo Alba hanno condiviso la pescata e con oltre 6 chili di pescato hanno conquistato la seconda posizione. Un altro gruppo si è diretto nelle spiagge di Pula, note per la presenza massiccia di predatori. Qui vige la regola che il ser-ra arriva a mezzanotte o giù di lì. Regola rispettata! Giuseppe Sanna e lo stesso Stefano Corona hanno conquistato il quarto e quinto posto proprio grazie alla “legge di Pula”. Ma i numeri veri si sono fatti altrove…
“Un amo, massimo due, fissati su 20 centimetri di cavo d’acciaio. L’esca si adatta al nuovo comportamento di questi predatori, più smaliziati e a volte addirittura pigri nella mangiata.”.
La magia di Portixeddu
Nelle calde notti estive la popolazione di Buggerru, stanziali e turisti, si trasferisce in spiaggia. È come una sagra, ma molto più spontanea. I bambini corrono in spiaggia, indifferenti alla presenza di pescatori, serbidore, esche puzzolenti… In questo clima idilliaco ha deciso di pescare Matteo Piras. Anche lui del Coxinas, ha sfruttato l’occasione per portare al mare la figlia Nicole. Matteo ha piazzato le 4 canne nella parte più settentrionale della spiaggia. “Papà, lì sta beccando, guar-da l’ultima canna!”. Nicole ha preso la cosa sul serio ed è sicuramente anche merito suo se Matteo è riuscito a pescare ben 5 serra, uno di oltre 2 chili e mezzo (preda più grossa). Vittoria finale meritatissima.
A poche decine di metri, quasi a fine spiaggia, ecco Riccardo Dessì e Luca Montis, inseparabili compagni di pesca che hanno pe- scato 3 serra, di cui uno appena sopra i due chili. La notte è lunga, ma i pescatori non sono mai impreparati. La griglia a gas sempre accesa, con braciole d’equino senza pari, un igloo di birra e vino e pure lo spazio per un po’ di attrezzatura. Matteo Manis, Alessio Sod-du ed Elia Piras hanno assorbito in pie- no lo spirito della manifestazione. Per Matteo, al battesimo del serra, una pri-ma cattura, appena dopo il tramonto. Seguita in copia da un pari misura di Alessio. A notte fonda ha timbrato il cartellino anche Elia. L’alba non ha portato sussulti alla classifica e tutti hanno raggiunto Villacidro per festeggiare Matteo, Nicole e gli altri a referto. Ma è tempo anche di fare un veloce bilancio su come questa pesca stia evolvendo. Il trancio di muggine rimane l’esca d’elezione; adesso però non è più grande di 10 centimetri e or-mai si utilizza un solo amo, massimo due. La paratura più utilizzata è quella fissa, con bracciolo basso. Anche l’a-zione di pesca adesso è più dinamica, gli occhi sempre sul cimino della canna perché non di rado il serra assaggia delicatamente l’inganno, prima di ingoiarlo. Un’evoluzione che però non fa diminuire il fascino di una pesca che merita la giusta evidenza, merita un Sa Die de su Serra.
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