No Calamaro, No Party!
Aggressivo e spietato sono due aggettivi che contraddistinguono il calamaro, un predatore del profondo che quando entra in caccia... vede rosso! In rete si possono visionare una moltitudine di filmati subacquei che confermano lo spirito da killer di mr. tentacolo: quando il calamaro individua la preda non ci pensa due volte e la fa sua con un attacco fulmineo, stritolandola con i suoi tentacoli. Vista la sua grande irruenza, tutto fa pensare che questo cefalopode sia facile da catturare calandogli davanti al muso una bella e scintillante totanara, ma in alcune situazioni non è affatto così semplice! È vero che quando siamo bravi e fortunati le catture possono arrivare una dietro l’altra, ma a volte la canna non si piega anche se siamo sul punto “buono”, marcato in una precedente uscita sul Gps, o se stiamo pescando su notevoli marcature segnate dall’ecoscandaglio. Inoltre, capita spesso che su due pescatori che stanno tentando la cattura sulla stessa barca uno va a segno e l’altro resta a bocca asciutta. Questi sono i misteri della pesca al calamaro, difficili da spiegare anche dai pescatori più esperti, e certo non riusciremo noi in questo appuntamento a formulare la ricetta giusta per catturare sempre e comunque. Tuttavia, possiamo analizzare alcuni aspetti legati alla strategia di pesca che possono esserci utili quando ci troviamo di fronte a calamari diffidenti e molto smaliziati, accorgimenti che spesso trasformano un inevitabile cappotto in una giornata da ricordare.
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