Nel Profondo
Nel numero di luglio di Mondo Pesca abbiamo descritto brevemente le tecniche praticabili nel medio e basso fondale, fondamentalmente con l'intento di dimostrare come sia possibile divertirsi, nonché effettuare bellissime catture, anche in un contesto decisamente meno impegnativo rispetto a quello della pesca profonda. In questa occasione ho invece deciso di affrontare proprio questo tema, forse stimolato dai continui racconti di molti amici pescatori appassionati della caccia in alto fondo, e dalla constatazione che ormai sono sempre più numerosi coloro i quali si avvicinano a questa, spesso anche senza le dovute precauzioni che, inutile dirlo, diventano in questo caso assolutamente indispensabili. Mi preme infatti ricordare, in un momento in cui si diffonde la triste notizia della recente scomparsa di altri due giovani pescatori, che la sicurezza non è mai troppa e che sovente si tende a sopravvalutare le proprie capacità o, al contrario, a sottovalutare gli eventuali pericoli che purtroppo, come negli ultimi episodi, sono evidentemente sempre in agguato.
Mai al limite
Io stesso mi dedico ora alla descrizione di una tecnica di cui non sono sicuramente un grande "rappresentante", nel senso che in effetti ho sicuramente poca esperienza anche se, in ogni caso, per un certo periodo mi sono immerso esclusivamente con l'intento di raggiungere buone profondità, sino a quello che è poi stato il mio limite personale, trentatrè metri, alla ricerca delle prede classiche di questa tecnica e cioé dentici, ricciole e cernie in primis (continua sul giornale).
Commenti ()