Navigare con la Corrente
Se il mare fosse perfettamente calmo e non soffiasse nessuna brezza, le indicazioni fornite dal solcometro e dalla bussola sarebbero sufficienti per stabilire la posizione occupata in ogni istante dall’imbarcazione. Infatti, questa si sposterebbe sul prolungamento del proprio asse longitudinale, seguendo la direzione segnata dalla bussola e percorrendo uno spazio determinato esattamente dal prodotto della propria velocità per il tempo di navigazione. Purtroppo ciò si verifica assai raramente, perché in mare il vento e le correnti sono sempre presenti ed influenzano, in modo più o meno sensibile, il moto dell’imbarcazione. Benchè il valore dell’angolo di scarroccio possa essere approssimativamente apprezzato, la sua conoscenza resta sempre una prerogativa del buon marinaio e soltanto la sua lunga esperienza e la profonda conoscenza del proprio mezzo daranno indicazioni apprezzabili. Prima di addentrarci nello studio dei fenomeni relativi alla navigazione in presenza di corrente, richiamiamo brevemente la rappresentazione vettoriale del moto. Quest’ultimo, sia esso relativo alla nostra imbarcazione o a quello di una corrente, del vento o di qualunque altro mobile, può essere rappresentato da un vettore di grandezza proporzionale alla velocità e con la cuspide (freccia) orientata nello stesso verso del moto. Se al movimento della nostra imbarcazione si aggiunge il movimento della massa liquida in cui essa galleggia (corrente), è possibile “paragonare” i due vettori, che rappresentano i due moti, effettuando la loro somma vettoriale e, quindi, ricavando il moto risultante. Per far ciò si applica la cosiddetta “regola del parallelogramma”.
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