Mostri in Costa Verde
di Fabrizio Caddeo
La pesca dalla scogliera è molto affascinante. Non sai mai cosa ti può capitare e le belle sorprese sono sempre dietro l'angolo. Sono un appassionato di surfcasting e quasi tutto il tempo libero che posso dedicare alla pesca lo trascorro in spiaggia. Ma il rock fishing mi ha sempre interessato e quando le condizioni lo permettono, vado in scogliera. Parlando con tanti pescatori ho capito che è opinione comune pensare che le più belle pescate dalle rocce si fanno con molto mare e schiuma. Questo, per la mia esperienza, è vero solo in parte. Certo, nella schiuma si pratica l’antica tecnica che prevede una pasturazione fatta spalmando sardine tritate sugli scogli; sempre la tecnica tradizionale prevede l’uso di una canna fissa innescata a pane. Un modo affascinante ed emozionante di pescare che però ha avuto una naturale evoluzione. Adesso si usano robuste bolognesi, in grado di sollevare di peso pesci di oltre un chilo, preparate con grossi galleggianti. Personalmente porto sempre con me la Maver Adventure, una canna nata per la pesca al siluro e allo storione che però con i suoi 4 metri di lunghezza e la potenza di ben 400 grammi, è perfetta per la scogliera. Tornando alle condizioni del mare, vi posso assicurare che i “bestioni”, i pesci veramente grandi, si fanno col mare quasi piat-to, contrariamente a quanto si pensi. In questi ultimi mesi, con l'amico Nicola Serra, mi è capitato di trascorrere numerose giornate in scogliera. La pesca che pratichiamo si basa su una ricerca continua delle buche buone. Ci muoviamo leggeri, solo con l’attrezzatura necessaria e se lo spot non ci soddisfa ci spostiamo. Certo, siamo favoriti dalla posizione: frequentiamo le scogliere della Costa Verde che si affacciano su un mare ancora selvaggio e ricco di pesce. Questo non vuol dire che sia facile trovare qualche cattura; i cappotti sono all’ordine del giorno, ma ogni tanto ci togliamo qualche bella soddisfazione. Le condizioni ideali si hanno sia col mare montante che in scaduta, quando il maestrale cessa di soffiare e si avvicinano a riva i grossi pesci.
Saraghi al tocco
La cattura più importante di tutto l’autunno mi è capitata in un’uscita nella quale non nutrivo troppe aspettative. Il mare era calmo e per tutto il giorno non abbiamo visto catture importanti. Poi, all’improvviso, è arrivato un attacco furibondo, seguito da un recupero davvero impegnativo. Ho capito che si trattava di una grossa preda perché non riuscivo a farla staccare dal fondo. Alla fine, portando al limite tutta l’attrezzatura, ho schiodato il bestione, un maestoso dentice, la cattura più nobile e ricercata per tutti gli appassionati di rock fishing. Ma io, da cultore del surfcasting, sono molto legato ai saraghi e li cerco anche quando pesco dalle rocce. E quindi, qualche giorno dopo, approfittando di una bella fase di mare montante, insieme a Nicola, siamo andati alla ricerca della punta vincente. Un primo spot si è rivelato poco fortunato. Ho allamato una grossa cernia, che ho solo visto e stimato sui 4 chili, prima che questa riuscisse a guadagnare la libertà. Poi una bella murena, anche quella persa… Abbiamo deciso di spostarci ed io ho perso un po’ di tempo perché pensavo di aver abbandonato il cellulare in uno scoglio. Per fortuna ho ritrovato il telefono e ci siamo spostati velocemente su un’altra punta dove il mare picchiava bene con una bella schiuma e corrente. Qui era possibile pescare come piace a me, al tocco, spostandoci sugli scogli per trovare la buca migliore. Il cambio di spot ci ha subito premiato con dei bei saraghi, anche se non di taglia. Poi ho pescato un’orata e finalmente è arrivato Lui, il saragone che speravo di trovare. Abbiamo continuato sino al tramonto che da queste parti avviene in mare. Le limitazioni imposte dal coprifuoco ci condizionano un po’, ma sempre meno che per il surf casting dove la notte è il periodo migliore per pescare. Insomma, il rock fishing è una pesca molto d’azione, dove è importante scegliere lo spot giusto ma ancora più importante saper decidere quan-do e come spostarsi.
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