Mormora Regina d'Autunno
Per quanto il Surfcasting venga generalmente e tradizionalmente identificato con la spigola, i saraghi e l'orata, tutte prede molto ambite e piuttosto "impegnative" per molti aspetti, la mormora rappresenta comunque e senza dubbio la preda più frequentemente catturata, tanto dai garisti quanto da tutti gli altri pescasportivi. Il perché del "successo" si esplica a mio parere in almeno tre punti. Il Lithognathus mormyrus, questo il suo nome scientifico, è un pesce ubiquitario in tutto il territorio nazionale, soprattutto sui fondali sabbiosi antistanti le spiagge, anche se non disdegna moli e scogliere. Quindi risulta piuttosto probabile che, nel suo frugare il fondo alla ricerca di molluschi e crostacei di cui si nutre, incontri le nostre esche; è pesce di branco, anche nella sua fase adulta, che la può portare in casi eccezionali a superare il chilo di peso, ma una mormora da oltre 500 grammi è già un discreto trofeo. Questa sua abitudine gregaria fa sì che molto spesso si possano realizzare carnieri di molti esemplari, anche di qualche decina di pezzi. Terzo, e non ultimo, è un pesce squisito, che se cucinato con le giuste accortezze, compete a testa alta con altri pinnuti ben più blasonati in cucina. Le mormore sono decisamente più frequenti dagli esordi della Primavera fino a tutto Ottobre, ma non spariscono mai del tutto, anzi ci sono in Sardegna alcuni spot dove le grandi pescate di “mummungioni” si fanno proprio nei mesi più freddi dell'anno. Comunque, questa sua massiccia diffusione ha fatto sì che si sviluppasse nei suoi confronti una particolare tecnica di pesca, molto mirata e specifica anche nella scelta dell'attrezzatura.
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