Miami Boat Show 2011
Lo stile italiano nel campo della moda, del design, nel settore auto motive e nautico ha lasciato un’impronta ben visibile in tutte le nazioni del mondo. A partire da quelle che imitano la nostra cucina e il nostro modo di mangiare. Chi nel marchio italiano riconosce un prodotto di prestigio spesso si affida ai nostri designer più in vista (Giugiaro, Pininfarina ecc.). Delle volte invece no! Si affida a chi cerca di emulare il nostro stile, scopiazzando di qua e di là. Nel caso della rinomata fiera nautica di Miami (Miami Boat Show) svoltasi il mese scorso, le cose non stavano proprio così. Forse è vero che il caldo ci aiuta ad apprezzare tutto ciò che sta all’aria aperta e magari in riva al mare ma, tra un hot dog e l’altro, si riusciva a scorgere quale fosse la linea guida da seguire. A partire dall’ubicazione (lungo il canale che accompagna Ocean Drive) e lì, per almeno 2 chilometri di camminata, aperto a tutto il pubblico (gratis), si potevano vedere le barche migliori, yacht e mega yacht. Si potevano visitare all’interno, su appuntamento chiaramente, e ci si poteva godere il caldo non afoso, ma ventilato, del dolce inverno della Florida. Saltavano subito all’occhio i cantieri italiani come Sessa, Riva, Ferretti, Pershing, Sno yachts (che rappresentava la Cabo) a seguire tutti gli altri nomi noti come: Riviera, Sunseeker, Viking e tutti i marchi più prestigiosi di mega yacht. Ma la concezione di imbarcazione o yacht era ancora diversa (continua sul giornale).
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