Memorial Magrini - Un pensiero per Alessandro
Memorial Magrini: trent’an-ni di gare, trent’anni di successi. La spinta emozionale ha trasformato un evento per pochi intimi nel più grosso circuito di surfcasting italiano e forse europeo. Una valenza internazionale consolida-ta, che quest’anno ha registrato presen-ze da 10 paesi stranieri tra cui Maroc- co, Tunisia e Sudafrica, ma anche Francia, Belgio, Slovenia, Galles, Inghilterra, Spagna e Grecia per stare in Europa. Un inizio giugno a Marina di Sorso presso il villaggio Plage Noire, che ha celebrato lo sport ma soprattutto un grande pescatore, vulcanico animatore dell’editoria fiorentina di fine secolo. A capo di tutto ancora Claudio Murtas, il “vecchio” campione del mondo che, forte della leadership inossidabile all’Hippocampus Club, sodalizio coeso e motivato, a dispetto di crisi e difficoltà, continua a guardare con fiducia al futuro. La gara, fedele alla tradizione, ripropone la stessa, immutata, formula di gara. Prima una prova speciale “Bigger fish competition”, poi un giorno di riposo e via con le due attesissime manche notturne, per concludere, “the last day”, con la consueta, esagerata, premiazione.
Bigger fish
E’ la prima frazione di gara, indipendente. Una gara nella gara. Vince chi prende la preda più grossa. Non ci sono limitazioni di sorta. Solo l’inizio e la fine gara, dalle 15:00 alle 24:00. Naturalmente in acqua arrivano esche per l’occasione, vive e trancioni di muggine e sardina nella speranza che abbocchi qualche cosa di grosso, razza in primis. Nelle postazioni dei circa 40 concorrenti, distribuiti nelle spiagge di di Ezzi Mannu (Stintino) e Baia delle Mimose (Badesi), non si vedono nè arenicola nè le leggerissime canne da beach. Ma anche l’atmosfera è particolare: più rilassata, in attesa. In effetti manca l’attività frenetica del surf agonistico, ma poco importa a Marco Piacenti del Salario Pesca di Roma, che fa sua la gara con una razza di 43 centimetri per 2,8 chili. Il secondo e il terzo vengono da Ezzi Mannu, in particolare Walter Spiga e Salamon Bojan, anche loro con una razza e naturalmente, nell’ordine, sul podio.
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