Memorial Antonella Palmas
C'è voluta Antonella a dare la sveglia, da lassù, all’intorpidito popolo del surfcasting. Il sei aprile scorso, infatti, grazie a un invito “a tre” partito dall’associazione Controcorrente di Roberto Costa e in barba alle dichiarate condizioni meteo con vento e pioggia assicurati, sono ben 140 gli atleti presenti al Fedalì di Santa Giusta, giunti da ogni parte della Sardegna. Nessuno ha voluto mancare, un po’ per la formula originale della gara, a picchetto con box da tre elementi, un po’ perché Sassu garantisce un minimo di pescato e quando è in buona risulta addirittura un campo gara molto divertente, e un po’, e forse soprattutto, perché l’evento è intitolato all’indimenticata Antonella Palmas, ex agonista di punta del nostro surfcasting e finché ha potuto, attiva collaboratrice della Fipsas. Certo il tempo non promette niente di buono ma visti i nomi in campo c’è da aspettarsi una bella gara. Sassu è al gran completo, da nord a sud. 50 metri a disposizione per ogni box, sei canne al massimo. Al via c’è ancora luce così le prime catture, variegate per dimensione e specie, sono un fatto pubblico, uno stimolo per gli indecisi. Di fatto è come al solito l’arenicola a comandare gran parte delle strategie a tutte le distanze: breve, media e lunga. Il bonus preda, 50 punti a pezzo, risulta, come giusto, un incentivo indispensabile per il campo gara, ricco di pesci di taglia modesta, ma anche elemento di peso nel susseguirsi delle scelte dei singoli box. Certo l’acqua, scesa giù col fischio d’inizio, ha creato un po’ d’imbarazzo e qualche starnuto, ma come spesso succede, i due chilometri e mezzo di arenile privilegiano sempre un settore piuttosto che un altro. E così, già dalle prime schermaglie, pare che le postazioni più meridionali siano anche quelle più attive. Si è visto di tutto, dalle mormore ai saraghi, dalle sparlotte (anche in tripletta) ai surelli, dalle orate ai pagelli bastardi, principalmente.
Poi la pioggia smette e la seconda frazione di gara perde quello slancio iniziale finché inevitabilmente arriva il segnale atteso da pochi e temuto dai più. La logistica consente un trasferimento veloce al raduno, in un locale sempre della famiglia ”Fedalì”, sempre a Santa Giusta, dove la tavola imbandita aspetta gli sportivi. E, mentre lo staff allevia le fatiche dei 150, con malloreddus e birra, Roberto Costa e Alessandro Puddu avviano la pesatura. Il clima, cessato l’agonismo della spiaggia, è rilassato, amichevole. Giusto qualche sfotto per pochi grammi in meno nella busta al vaglio della bilancia. Ma che i giochi fossero “in amicizia” si è notato all’inizio, di fronte ai numerosi box misti, dove atleti di diverse società o provincia hanno fatto quadrato e per una volta, senza confalone o riferimento geografico, hanno fatto squadra per il gusto di stare insieme. E insieme ci siamo stati tutti, per altre 4 ore. Tanto c’è voluto a completare tutte le incombenze. La premiazione, altro momento che caratterizza la gara e che verrà ricordata per ricchezza, ha coinvolto non solo i titolari del podio che abbiamo presentato in apertura e verso i quali va tutta la nostra ammirazione, ma ancora una marea di titolati di cui non è stato possibile tener conto. Quindi complimenti a Cabizzosu, Steri e Pira della società Blue Fish Team Sassari, indiscussi vincitori. Complimenti al box misto Olianas, Nanni, Caddeo, titolari dell’argento e complimenti a Machis, Curridori e Piras saliti sul terzo gradino del podio. E complimenti all’Aps Coxinas che conta 4 suoi atleti nei primi nove in classifica. E complimenti a Claudia e Roberto che con questo trofeo mantengono vivo il ricordo di una mamma e compagna che per gli altri, invece, è stata... una di noi.
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