Non tutti hanno la fortuna di nascere in Sardegna. Non tutti hanno la fortuna di appassionarsi alla pesca in apnea. Non tutti hanno la fortuna di vivere al mare. Fortunatamente così non è per tutti. Ad esempio Roberto Maureddu! Tra poco quarantenne, longilineo, di Iglesias, ma già da giovanis- simo trapiantato a Portoscuso e un bab- bo che col mare e la pesca ci è sempre andato a nozze. Per uno che da grande vive di pesca è una grossa fortuna… come nascere con la camicia. Una camicia che l’ha portato in alto, nell’olimpo dell’apnea, alla corte di Um- berto Pelizzari, il profondista che ha creato Apnea Academy e con la passione del pescatore divulga le regole più moderne sul come approcciarsi al mare con professionalità e sicurezza. La gavetta di Roberto è tutta in famiglia, col padre. Nei week end della sua adolescenza, la meta è sempre quella: il mare, in gommone, al “Secco gran-de”, a NE di Carloforte, tra l’Isola Pia-na e l’isolotto dei Meli, di fronte a Ca- po Altano. Un fondale utile da 8 a 20-25 metri estremamente fessurato, idea-le per pesci di tana, come gli apprez- zatissimi, già da allora, saraghi reali. Una palestra insomma, utile anche più in là, in compagnia di Massimo Cruccas che molti ricorderanno perché fidatissimo barcaiolo del pluricampione mondiale di pescasub e co-fondatore di Apnea Academy, Renzo Mazzarri. Titolare del suo primo gommone, un Bat 430 con 25 hp Evinrude, Roberto insiste con le capovolte al secco grande e a “sa Pragia”, verso Calasetta, in un fondale medio tra 10 e 12 metri, coperto di fitta Posidonia e qualche benedetta pietra, di solito animata da grossi saraghi con i denti scuri e mal curati. La maturità arriva col Sacs 430, il primo gommone frutto del suo lavoro nei trasporti. Purtroppo segue un perio- do di oblio e crisi per una disgrazia che ha messo in discussione le certezze di Roberto. A Cagliari, siamo intorno ai vent’anni, Roberto fa il salto di qualità. Prende il brevetto di istruttore Apnea Academy...
Continua a leggere sul giornale...
Leggi il prossimo
Alessio Piras
Non più giovanissimo, autodidatta ma profondista e in più compensa in hand free. Eccovi alcune pillole del trascorso di questo pescatore che ha fatto della sua passione una professione.
Federico Giudice
Passata l’estate, con gli impegni del suo noleggio di natanti, Federico si prepara in attesa del Campionato italiano assoluto di giugno. Ma vediamo cosa ci racconta del suo passato.
La Corona di Jacopo
Chiuso il capitolo "nautico", Jacopo ha ancora tutta una vita davanti a sé. A 19 anni può dedicarsi a tempo pieno alla pesca e alla costruzione dei suoi apprezzati fucili artigianali. Gli stessi che già a 16 anni l'hanno consacrato il re del legno e del doppio elastico.
Commenti ()