Mare Foghe
Nei pressi di Oristano scorre un fiume particolare, il “Riu di Mare Foghe”. Questo attraversa diversi paesi, tra cui Tramatza, Zeddiani e Riola Sardo, per poi sfociare nel cosiddetto stagno di Cabras. Tra le varie tecniche di pesca che si possono praticare, oltre la canna da riva generica e la pesca alla carpa, trova spazio in abbondanza, anche il bass fishing.
Caratteristiche
Riu di Mare Foghe è un fiume dalla forma regolare, con un fondale piatto e dalla profondità media e costante di 1,6 metri. Il letto non presenta strutture, se non i piloni di un ponte che lo attraversa e qualche canna e albero sporadico. Le sponde sono anch'esse abbas- tanza regolari, costeggiate prevalentemente da un fitto canneto che a tratti si interrompe per lasciare spazio ad alberi, sassi, pontili, slarghi dominati da erbai affioranti o piante, tubi, muraglioni e affluenti. L’acqua è caratterizzata da un colore molto scuro e tende a riscaldare velocemente rispetto ad altri posti in Sardegna in quanto, non avendo dighe a monte ed essendo praticamente al livello del mare, non subisce influenze esterne importanti. Il fiume in questione sfocia nella laguna di Cabras perciò è soggetto alle dinamiche legate alla marea. Il fenomeno, ben noto ai pescatori di “salt water”, determina il livello del mare e per conseguenza quello della laguna, che a sua volta influenza il pesce facendolo migrare lungo il fiume, a monte con l’alta marea e a valle con la bassa marea. Questa importantissima dinamica va tenuta sempre in considerazione per la ricerca del nostro amato boccalone.
Fauna ittica
In questo fiume possiamo rinvenire diverse specie di acqua salata e di acqua dolce: troviamo le spigole, i muggini, le carpe, i black bass e il famigerato gambero killer (gambero rosso della Luisiana, Procambarus clarkii). Questa varietà di specie, è compatibile per la presenza dell'acqua salmastra, che porta i pesci a migrare lungo il corso del fiume come descritto precedentemente. Le spigole risalgono il fiume alla ricerca dei muggini, la preda principale del “Mare Foghe”, insieme al bass che in maniera analoga ha selezionato questo pesce come target alimentare insieme al gambero. Infine le carpe, che anch’esse possono diventare prede durante i primi stadi della crescita, quando le dimensioni sono decisamente ridotte.
I bass e la pesca a “Mare Foghe”
I Largemouth bass risultano avere una taglia media elevata e sono tozzi e grassi. Si alimentano prevalentemente di muggini e di gamberi killer e questo, insieme al colore dell’acqua, spiega la tendenza all’arancione della pancia. È interessante constatare che l’apparato boccale, presenta dei dentini particolarmente sviluppati, sicuramente adatti per cacciare le sue prede abituali. La pesca al bass, in questi luoghi, si concentra prevalentemente lungo la sponda. Infatti, al centro del fiume, ci sono poche strutture, mentre è presente un forte competitor: la spigola. Tanto, spinge il boccalone a ripararsi e stabilire il suo territorio di caccia tra le cover sulla riva. Ma non risulta strano individuare il bass che migra al centro del fiume per cacciare tra i branchi di muggine. Come detto in precedenza, la pesca si concentra sulla sponda: tra il canneto con il jig e il texas; risulta particolarmente produttiva negli slarghi, pescando tra l’erbetta e le piante a jig, swimbait, spinnerbait, chatterbait e a galla; nei pontili, che risultano spot eccezionali, facendo skippare il jig o le softbait al di sotto, o facendo sfilare esche come la swimbait , il jerkbait e lo spinnerbait tra i pali e le barche. Tra l’altro il pontile, i piloni dei ponti, oltre che le cover fitte, sono un ottimo spot estivo per via dell’ombra che creano, ricercatissimi dal bass nelle giornate soleggiate. Un altro sito molto produttivo è l’affluente. Spot generalmente stretto e ricco di vegetazione, dove il bass staziona, in agguato, essendo una via di passaggio delle prede. Anche i muraglioni e i tubi, attirano il boccalone. Qui preferisco pescare a swimbait e a jerkbait per adescare i bass sospesi, ma anche il jig risulta essere efficace per cercare mangiate in caduta. Infine, nei punti dove si stringe il fiume, risulta produttivo pescare sia a sponda che in mezzo al fiume tra gli erbai, vista la profondità minore (da 1,1 metri in giù).
“Il jig è il protagonista in questo specchio d’acqua. Meglio se con trailer a gambero o a shad ”.
Attrezzatura
Come è facile dedurre il jig è il protagonista principale dell’azione di pesca in questo specchio d’acqua, che con l’utilizzo di trailer a gambero o a shad dà il meglio di sé! Consiglio colori scuri come black, blue e red, che oltre ad essere chiaramente visibili in acqua scura, imitano molto bene il gambero killer, ma anche il colore chart e il white risultano essere produttivi. Le swimbait e i jerkbait dalle dimensioni generose, che imitano le prede principali del bass in questo spot, li preferisco dai colori sgargianti (per essere facilmente individuabili dal bass) o silver per imitare perfettamente i muggini che popolano il fiume. Anche gli spinnerbait e le chatterbait li preferisco dai colori scuri o sgargianti come black, blue, red, chart, orange e white. Infine il crankbait, con i colori silver, blue and chart, black e red, è un’esca molto interessante, per battere tanta acqua, pescare di reazione e a stretto contatto con il fondo, vista la scarsa profondita dell’acqua. Come filo consiglio senza dubbio: il fluorocarbon da 20 libbre per pescare in cover con il jig e il texas; sempre il fluorocarbon da 20 libbre per le swimbait; fluorocarbon dalle 16 lb sino alle 20 lb per gli spinnerbait di grosse dimensioni; fluorocarbon da 14 lb per i jerkbait e i shallow crankbait e da 12 lb per i crank di profondità. Per la pesca a galla invece è preferibile un nylon dalle 16 alle 20 libbre, in rapporto alla dimensione dell’esca, per crawler e wtd, mentre il trecciato da 60 libbre per pescare a rana tra le cover e gli erbai. Grazie al colore scuro dell’acqua non avremo problemi di visibilità del filo.
Tanti nomi, un solo pesce.
Il Micropterus salmoides in Italia è generalmente chiamato persico trota. Negli Stati Uniti è nato un circuito di gare dedicato a questa preda, in grado di “muovere” milioni di dollari. L’eco di tanta fortuna ha reso comune anche qui il termine black bass, o bass; e ancora largemouth o boccalone. Tutti sinonimi della stessa preda.
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