Maledetta Primavera
In marzo, si sa, arriva la primavera, con la sua alternanza di belle e brutte giornate. Quando sono belle, a volte bellissime, cresce la voglia di buttarsi in acqua, sotto un sole che ci scalda dentro ma che ancora non riesce a scaldare il mare. Tra marzo e aprile si raggiunge infatti il livello minimo di temperatura: andare a pesca, se non si è ben equipaggiati, è quasi una prova di coraggio, ma le mute di oggi proteggono egregiamente anche i più freddolosi. La fregatura sta nel fatto che, sott’acqua, di pesce ce n’è pochino. Qualche spigola si riesce a prenderla, è vero, ma una delle cose belle del nostro sport è che anche un polpo o una seppia riescono a gratificarci quando non c’è niente di più nobile in giro. Non è la favola della volpe e l’uva: un polpo lessato intero e gustato senza nessun condimento o una bella seppia tagliata a pezzi con un trito di cipolle e dimenticata dentro una terrina su fuoco basso, per poi risvegliarla con una pioggia di Vermentino, fanno scordare il freddo patito, l’acqua sporca, la levataccia (continua sul giornale).
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