Liberi è Bello
Drifting o traina col vivo? Questo il dilemma degli ottanta partecipanti all’edizione 2021 del trofeoTheO’ Tuna edition, gara d’apertura della stagione di pesca dello Yacht club Porto Rotondo.
Più o meno sono un’ottantina gli appassionati che, a bordo di velocissimi fisherman, per lo più dei migliori cantieri americani, ma anche di piccoli gommoni tricolori con a bordo giovani indomiti e spavaldi, hanno sfidato il mare per scrivere il proprio nome negli annali del prestigioso sodalizio. Mare calmo e cielo limpido hanno consentito a Sandro Onofaro, regista superlativo, di rispettare interamen-te il programma, e anticipare a volte gli appuntamenti. Tutto inizia la sera di venerdì 11 giugno, nella terrazza dello Yacht club. I capitani si riuniscono e col direttore di gara mettono a punto gli ultimi particolari del regolamento. Poi, la cena, di sotto: ottima. Alle sei e trenta dell’indomani, il ritrovo è in banchina. Marco Turchi di Boat and Fishing consegna le casse delle preziose sardine che lui stesso ha disposto con ordine maniacale, una ad una, nei contenitori di legno, e i mulinelli appena caricati col nuovo nylon giallo Normic. Poi, tutti di corsa al bar per una brioche, e quindi a bordo. La partenza è spettacolare. Le barche procedono vicine finché prendono velocità, intanto il mare diventa bianco, incontenibile e minaccioso. L’adrenalina è esplosa e non si placa neanche con le canne in mano, leggerissime, per le esche. Alacce, sgombri e sugarelli, sono le catture più frequenti. Qualche ora d’impegno per i più sfortunati, solo una per chi col l’esca viva ci va a nozze. Alle 8, più o meno, il gruppo si divide, ognuno per la sua rotta. I palloncini in acqua, danno un po’ di colore nell’immenso blu ma non tutto va per il verso giusto. Infatti, chi ha scelto di tentare la sorte a drifting, è costretto a fare i conti con un fastidioso inconveniente, le berte, le berte minori. Sono animali voraci e allenati all’apnea, capaci di inabissarsi addirittura per decine di metri. Sono numerose e in alcuni casi costringono gli equipaggi a cambiare tecnica, visto che la pastura, anziché andare in corrente, finisce in pasto agli uccelli. Meglio la traina col vivo e per alcuni meglio la traina d’altura con gli artificiali. A metà mattina, finalmente, al Vhf, qualcuno interrompe il silenzio. È Boat and Fishing, l’equipaggio sponsorizzato dall’omonimo negozio, che dichiara l’allamata prima e il rilascio, poco dopo, di un tonno rosso. Segue a breve il lancio di Yellofin: tonno in canna! Recupero e rilascio documentato anche in questo caso. Qualcuno rompe la monotonia con qualche lancio a vertical, inchiku, forse. E comunque qualche cattura, purtroppo non significativa per la classifica, sale a bordo, come i capponi di Santolini, quest’ultimo agguerrito come sempre, ma insofferente per certe dicerie sulle cozze riminesi. Seguono nella giornata 4 o 5 strike, purtroppo con infausto epilogo.
“Conclusa la manche, in banchina sono lì, sotto le bandiere Fpt, main partner, in attesa degli equipaggi, i giovani ristoratori, con un carico di bollicine ghiacciate della Tenuta Ulisse e un supporto alimentare a base di crudo”.
Conclusa la manche, in banchina sono lì, sotto le bandiere Fpt, main partner, in attesa degli equipaggi, i giovani ristoratori, con un carico di bollicine ghiacciate della Tenuta Ulisse e un supporto alimentare a base di crudo. Alle 6 di nuovo in banchina. Stessa cerimonia e stesso programma. Il meteo è ancora favorevole e le berte sono sempre lì. Stavolta niente tonni, solo la barca giuria fa strike e dopo un impegnativo combattimento segue il rilascio finale. Boat and Fishing non si ripete mentre è Yellofin che fa il bis. Questa volta si tratta di uno spada, che naturalmente dopo la misurazione in acqua riprende il largo con le sue pinne. Non mancherà di tornare alla ribalta la curiosa cattura dei fratelli Guastoni a bordo di Schou Ly, un datato ma inesauribile Bertram 28: una gallinella del peso di 3,4 chili, record mondiale Igfa in via di omologazione. Chiude le emozioni Mogador dell’entusiasta Carlo Bergamo che issa a bordo in finale il dentice della bandiera. A questo punto il vincitore risulta Yellowfin di Paolo Perazzo, la barca più bella e grazie a Max Molinari, l’u-nica che ha pescato entrambe le giornate.
Boat and Fishing, al suo esordio, si gode l’argento e Carlo Bergamo, felicissimo, completa il podio. Questo il facile calcolo del pubblico, ma l’ufficializzazione avviene in pompa magna allo Yacht Club. Sandro Onofaro, dirige la cerimonia a cui ha partecipato Matteo Molinas per la proprietà del porto, Francesco d’Esposito e Antonio Anselli per la Guardia costiera di Golfo Aranci e Porto Rotondo e infine il Conte Luigi Donà dalle Rose, presidente onorario dello Yacht club. Il monte premi? Una super canna Normic e i fantastici trofei artistici elaborati da La- vormetal di Olbia. Il prossimo appuntamento della fishing division dello Yacht club Portorotondo è per fine luglio, dal 23 al 25, col The-O’ Offshore Trolling 2021, un mega evento organizzato in compartecipazione col main partner Fpt industrial.
Commenti ()