Leggeri e Sottili
Che il surfcasting sia una disciplina in continua evoluzione, è stato detto e scritto in più di una occasione. Come avrete certamente notato, noi di Mondo Pesca abbiamo analizzato gli aspetti e le situazioni che maggiormente hanno determinato mutamenti significativi. Riassumendo quanto sta succedendo e ripensando alle gare degli ultimi tempi, mi sono accorto di un particolare molto importante (che non abbiamo trascurato) di cui ancora, secondo me, c’è molto da dire. Stiamo parlando della pesca diurna. Cosa intendo veramente per pesca diurna? Qualcuno potrebbe pensare alla classica ricerca delle orate, o dei saraghi in occasione di grosse scadute. Niente di tutto questo, la riflessione mi porta verso quello che potrebbe succedere da adesso in poi, visto che le giornate sono decisamente più lunghe, che il caldo è alle porte, che le ore diurne a pesca crescono notevolmente. Voglio approfondire il lato agonistico della situazione, parlare di come i garisti si comportano nelle prime ore di gara, quelle a luce appunto, pur di incrementare il proprio bottino e far muovere la classifica. Voglio quindi parlare di come gli agonisti hanno sviluppato una tecnica che permette loro di pescare prede sino a qualche tempo fa considerate prettamente notturne come mormore, oratelle, occhiate, ma anche razze, sugarelli, boghe e ci aggiungerei anche le classiche prede diurne, quali tracine, muggini, lecce stella e aguglie. Certo, non dobbiamo pensare che in maggio si possano effettuare pescate da record, ma chiaramente ogni cattura fa sparire lo zero dalle classifiche e per un agonista questo è ciò che maggiormente conta. Detto così, il tutto potrebbe sembrare molto complicato o addirittura molto semplice (continua sul giornale).
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