Le Spigole di Marieddu
di Antonio Bruno
Anche se in ritardo e con tutte le limitazioni imposte da questo strano periodo, la stagione della pesca alla spigola col vivo è finalmente entrata… nel vivo. Una tecnica antica che personalmente pratico da tantissimi anni e trovo sia molto divertente. La tecnica non ha subito una grande evoluzione, i miglioramenti sono dovuti ai nuovi materiali utilizzati per la produzione di canne e fili. Si usano canne abbastanza robuste, perché bisogna lanciare la pesante e voluminosa esca a qualche decina di metri da riva (una canna comunque è sempre meglio destinarla al sotto riva). Anche la paratura è identica al passato ma adesso si usa il fluorocarbon, più rigido e mimetico rispetto al nylon. Ogni anno, con l’arrivo dell’inverno chi pratica la pesca dalla spiaggia non può privarsi di qualche “uscita a spigole”. Ecco perché, a fine dicembre, sfruttando uno dei pochi giorni “gialli” del periodo natalizio, sono riuscito a programmare una pescata davvero particolare: dopo tanto tempo sono uscito a pesca insieme a mio babbo Mario. La battuta di pesca è iniziata alle 5:30, come è finito il coprifuoco. Con Mario ci siamo diretti nella piccola spiaggia di Perd’e Sali. Come esca avevamo dei bei mugginetti vivi. Ho preparato una paratura scorrevole, con un bracciolo di un metro, in ottimo fluorocarbon dello 0,35.
Appena siamo arrivati abbiamo avuto subito la prima abboccata. La preda ha sfilato una decina di metri di lenza con una partenza fulminea, sembrava bella! Babbo Mario ha preso la canna e ha ferrato. “Tira piano!” l’ho subito avvertito. Marieddu ha quasi ottant’anni, una grande esperienza di pesca, ma comunque era emozionatissimo. Ha assecondato le prime fughe e sentiva delle grosse testate. Con molta pazienza è riuscito a portare la spigola vicino a riva. Vedevamo la schiena imponente e dopo un ultimo tentativo di fuga, Mario è riuscito a spiaggiarla, emozionatissimo e con gli occhi lucidi (per la verità anche io…). La spigola ha pesato oltre 2 chili. Le abbondanti piogge e le temperature, finalmente invernali, hanno fatto si che le spigole si avvicinassero a riva. In poco meno di due ore abbiamo catturato altre due spigole, più piccole. Ma questa pescata aveva anche un altro importante significato. Infatti abbiamo pescato con canne Ultramarine e tutta la giornata è stata dedicata a Alessandro Maccioni. Avrei voluto ci fosse pure lui con noi in spiaggia. Insomma, una bellissima mattinata di pesca, ricca di prede e di significati. Alla prossima, sempre con Mario.
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