Le Seppie di Giorgino
Ci voleva una botta di vita per rinverdire l’emozione della pesca ricreativa nel capoluogo e hinterland. E arriva puntuale, il 20 novembre scorso, il Seika Eging Cup Sardegna, un raduno di pesca alla seppia dalla riva, organizzato dall’Asd Sardegna Pesca. L’anima è Ilaria Orsatti, determinata e portatrice di quella sensibilità femminile che evidentemente funziona nel mondo della canna, mulinello e egi. In sole due settimane, raccoglie ben 50 concorrenti, addirittura da altre province.
Un record che soddisfa la casa orientale produttrice di esche e i responsabili di casa Tubertini, che importa il prodotto. Giorgino, e il risto- rante Non solo Mare, sono lo sfondo di questo evento, in una serata tranquilla, con appena un filo di vento. Le iscrizioni si perfezionano in loco ed è curiosa la fila di pescatori che in buon ordine, ad iniziare dalla fermata del bus, aspettano il loro turno. Terminate le formalità, veloce briefing in spiaggia e per le 16,00 sono tutti in postazione, uno distante dall’altro almeno 5 metri.
Ma le sorprese non sono finite. Infatti è la volta di Fabiana Soi, Lady fishing, che, solitaria sul versante interno del moletto, porta a guadino un bel calamaro, anche questo, l’unico della serata.
La gara si è risolta nell’oscurità, ma le prime catture sono arrivate con un pelo di luce. Da notare la preda, non valida in base al regolamento, di Enrico Desole, un bel muggine che, inaspettatamente, si è avventato sul cestello dell’esca, con grande meraviglia di tutti. Ma le sorprese non sono finite. Infatti è la volta di Fabiana Soi, Lady fishing, che, solitaria sul versante interno del moletto, porta a guadino un bel calamaro, anche questo, l’unico della serata. Per il resto ci sono catture un po’ qui, un po’ là. Normalmente piccoli pezzi, a volte piccolissimi, qualcuno di meno nella parte meridionale del campo gara. Poi la pezzatura cresce ma il fondo spesso è irto di ostacoli che trattengono gli artificiali e in breve, col fresco che avanza ingeneroso, la gara finisce.
Gli ispettori passano negli scogli per il ritiro del pescato e di lì, in un “non nulla” inizia la pesatura e l’esposizione della classifica. Al di là dei nomi, che vedremo, il primo e il secondo hanno pescato fianco a fianco, così co-me i fratelli Achenza, tanto per fare due esempi eclatanti. Ciò significa che chi ha vinto, probabilmente è stato sì fortunato perché le seppie c’erano, ma anche veloce e quindi meritevole. Gli Achenza, invece, da Ploaghe, hanno corso insieme, vicini anche loro, alla stessa velocità. Quindi hanno trovato le seppie, un po’ meno, ma tra l’uno e l’altro la differenza è di appena 5, grammi. Bravi anche loro o perlomeno allo stesso livello. Senza togliere niente a nessuno, brilla il terzo classificato. Infatti, in una postazione “anonima” è riuscito a farsi strada fino alla medaglia di bronzo. Quindi alla premiazione si avvicinano dal 20 classificato fino all’undicesimo i quali vengono gratificati con un miele offerto da Tore Aiana (Apistica Mediterranea). Dal 10 al primo, oltre al frutto dell’ape, si aggiunge la premiazione Tubertini con gadget vari. Nell’intramezzo le luci sono per Fabiana Soi che vanta il calamaro e per il più piccolo, Francesco Nateri del 2009. Per il podio, invece c’è una bellissima canna da eging, iniziando con Massimo Farci, terzo. Poi è la volta di Armando Orrù che oltre la canna guadagna una speciale borsa. Chiude alla grande il vincitore, Ludovic Podda che porta a casa, canna, mulinello e la busta gadget del podio.
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