Le Ricciole di Carbonara
Sono solo pochi gli eccezionali fenomeni che destano ammirazione e invidia. Pescatori ai quali, grazie alle loro gesta ripetute con costanza, viene riconosciuto lo status popolare di “Grande sportivo”. Gli altri si devono accontentare delle più superficiali definizioni legate alla fortuna e al caso. Solo chi pratica o è vicino all’agonismo, quindi alla pesca praticata in gara, contro altri concorrenti, sa che invece, alla lunga, la fortuna ha uno spazio veramente ridotto. Anche nella pesca, infine, il talento viene riconosciuto. Così è successo a Villasimius, il 14 del novembre scorso, in occasione dell’ottavo Trofeo di traina, organizzato dalla locale sezione della Lega navale. Tra i venti equipaggi iscritti, si nota la presenza di alcuni titolati pescatori ma in particolare i cognomi di due famiglie, Farris e Pusceddu. Dobbiamo ricordare che Giuseppe Farris e Gianni Pusceddu (Assessore ai lavori pubblici di Villasimius), per anni hanno fatto coppia fissa, la più forte del borgo sarrabuese e comunque insuperabile, a pesca, nel triangolo compreso tra i Cavoli, Libeccio e Pescatelli. Una coppia degna di confrontarsi con i migliori pescatori del Golfo (vedi Aste, Brunetti, Ciulli, Cocco, Fradelloni, Lucca, Mereu, Mibelli, Vadilonga, Viscanti, ecc.), titolare di una tecnica non proprio originale ma quasi contrapposta a quella cittadina della capitale. In verità la differenza si riassume ben presto nell’esca. Seppia, comprata anche giorni prima dagli amici professionisti (se di amicizia si può parlare visti i 5 euro ad animale) e mantenuta in vivo, per il numeroso gruppo di pescatori; calamaro, pescato con sacrificio all’alba e utilizzato subito dopo, per la coppia della località turistica. Tornando alle famiglie, la storica coppia Gianni Pusceddu e Giuseppe Farris, si è modificata, di poco, visto che a quest’ultimo è subentrato Francesco, il fratello. E a tutto questo pare sorridere la sorte visto che la gara, per i vincitori, è finita dopo poche ore, per aver superato in tempo record, il tetto massimo di pescato, fissato dal regolamento in 5 chili pro capite.
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