Le Novità dei Governi Letta e Cappellacci
Dopo pochi mesi dal proprio insediamento, il nuovo Governo di Enrico Letta ha iniziato ad apportare novità nel settore nautico, nell’ottica di un tentativo di ripresa del comparto, riconsiderandolo finalmente come un’opportunità di crescita economica globale. Le novità riguardano due importanti punti al centro dell’attenzione degli armatori nell’ultimo anno: l’imposta sul possesso delle imbarcazioni e le norme relative al noleggio occasionale. La prima riconsidera la tassa di possesso sulle imbarcazioni a vantaggio delle unità di piccole e medie dimensioni, lasciando invece intatto l’importo per i maxi yacht. L’imposta viene cancellata per le imbarcazioni fino a 14 metri mentre sono dimezzate le aliquote per le unità da 14 a 20 metri dando un segnale di forte discontinuità politica proprio all’inizio della stagione. La seconda disposizione, riguardante il noleggio occasionale da parte del proprietario dell’imbarcazione da diporto, elimina il tetto di importo (30 mila euro) precedentemente fissato per l’applicazione del regime forfettario al 20% e, di contro, fissa un limite in giornate annue in cui poter svolgere tale attività (40) a tutela degli operatori commerciali del settore. Va ricordato che il noleggio occasionale non dà luogo per legge a un’attività commerciale e, pertanto, non beneficia delle detrazioni previste in quest’ultimo caso. La norma regolamenta il noleggio occasionale e favorisce sia il proprietario dell’imbarcazione che, in questo modo, può rifarsi di alcune spese, sia le aziende di charter che, grazie a questa novità legislativa, potranno reperire affittandole dai privati parte delle unità da utilizzare per il proprio servizio senza necessariamente doverne acquistare di nuove. Nel box, indichiamo l’art. 23 del “Decreto del fare” che contiene, infatti, le due disposizioni che potranno dare un impulso per il rilancio dell’industria e del turismo nautico. È doveroso, infine, richiamare una novità regionale che potrebbe rilanciare il turismo nautico sull’Isola. La Regione Sardegna, infatti, seguendo il modello di Spagna e Francia intenderebbe far calare dal 21% all’11% l’Iva sugli ormeggi, equiparando le strutture portuali a quelle turistico-ricettive. Un provvedimento che è una vera e propria rivoluzione nel settore nautico, bisognoso di un rilancio, e che rappresenta un sostegno concreto all’economia sarda e al turismo isolano. Ora si attende la certezza sull’esito del provvedimento. Ma soprattutto ci si aspetta un rilancio immediato dei porti dell’Isola, che sicuramente trarranno beneficio da questa scelta, anche e soprattutto nel settore turistico con la Sardegna che finalmente diventa di nuovo accessibile.
Art. 23 - Disposizioni urgenti per il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico
1. All’articolo 49-bis, comma 5, del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, dopo le parole: “di cui al comma 1” sono inserite le seguenti: “, di durata complessiva non superiore a quaranta giorni,” e le parole “sempreché di importo non superiore a 30.000 euro annui” sono soppresse. 2. Al comma 2 dell’articolo 16 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, le lettere a) e b) sono soppresse e le lettere c) e d) sono sostituite dalle seguenti: “c) euro 870 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri; d) euro 1.300 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 20 metri”.
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