Le invasioni barbariche
Se c’è un mese che non riesco proprio a sopportare (ma non sono il solo) questo è agosto. Il mese in cui tutti vanno in vacanza. Quasi tutti al mare, molti fanno il bagno, alcuni, e sono i più pericolosi, si dedicano alla pesca subacquea. In genere la vestizione avviene astutamente al riparo dell’ombrellone, piacevolmente agevolata dall’azione lubrificante della miscela sabbia-sudore. I più evoluti indossano le pinne volgendo le spalle al mare, solamente quando sono a pochi metri dalla risacca ma dopo aver caricato il fucile fuori dall’acqua (che c’è meglio di un medisten arroventato al sole per convincerci che nutriremo la famiglia nostra e anche quella del vicino?) con un gesto virile, forse, ma soprattutto assolutamente puerile e potenzialmente criminale. Per non parlare di chi, al comando della sua imbarcazione, dà sfoggio di destrezza sfiorando il maggior numero di boe vivacemente colorate e sormontate da una allegra bandierina rossa e bianca. Del resto se ne vedono di tutti i colori in agosto, qualche volta si vede il nero. Un colore che non sta bene a nessuno. No, grazie, agosto mi sta stretto: se proprio ci voglio andare, in mare, mi sveglio prima dell’alba, ed esco quando i vacanzieri incominciano ad arrivare, soprattutto quelli nautici (continua sul giornale).
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