Le Fario di Leo
La battuta di pesca alla trota normalmente inizia di buon mattino, anche perché il sito dove le posso insidiare è abbastanza lontano da casa mia. Vivo a Sant’Antonio di Gallura e pratico per lo più la pesca in acque interne. Ho la fortuna di vivere in posti dove ci sono laghi, fiumi e mare... ho quindi molte alternative per praticare la mia grande passione, la pesca. Le trote si trovano in piccoli torrenti e quasi sempre si tratta di luoghi dell'alta Gallura, molto impervi e difficili da raggiungere. Ma il sacrificio della lunga camminata è ripagato dalla bellezza che ti si presenta davanti agli occhi, uno scenario unico. In quei momenti sei immerso nella più totale bellezza della natura, dove ancora l'uomo non è potuto arrivare. In particolare, lo spot che frequento abitualmente ha varie cascate, con acqua che va dai 30 centimetri ai 3 metri. In questi casi pesco sia a spinning, utilizzando come esche i classici cucchiaini e pesciolini, ma anche con il lombrico, innescato su un singolo amo del 7 o dell’8. Come paratura utilizzo un finale con due pallini da 1/2 grammo, distanti 15 centimetri dall’esca. Utilizzo soltanto ami senza ardiglione perché mi permettono di slamare e rilasciare i pesci senza ledere la loro bocca. In questo modo sono convinto che potrò ritrovarli anche nelle prossime uscite di pesca. Pesco sempre in compagnia della mia cagnolina, Zaira, un jack russell che come vede le canne da pesca, è pronta per l'avventura. Qualche volta viene con noi anche mio figlio Oscar che mi accompagna con molta voglia d’imparare. Da genitore faccio di tutto per distoglierlo dai giochi del telefonino, una malattia provocata dai grandi media. Anche lui ha iniziato a provare la pesca alle trote; sicuramente è più difficile che pescarle nei videogiochi… Le trote che nuotano in questi torrenti sono per lo più le fario. Hanno una livrea stupenda, punteggiata di rosso arancio. Si tratta comunque di un salmonide molto furbo. Basta il minimo rumore sospetto e si può stare sicuri che non vedremo neanche un attacco. In più, la limpidezza dell’acqua non aiuta e bisogna essere “invisibili” perché questi pesci riconoscono la nostra sagoma. Per evitare di essere scoperti dalla trota bisogna pescare “a valle” dello spot dove crediamo stazioni il pesce. Infatti la trota normalmente rimane ferma, “galleggiando” in corrente, in agguato con il muso rivolto verso su. Gli spot migliori sono le pozze che si aprono negli slarghi, luoghi dove la corrente rallenta. Gli esemplari più grossi stazionano nelle pozze profonde. Non c’è bisogno di fare troppi lanci nello stesso spot, se c’è la fario, abboccherà al primo colpo. Normalmente, dopo qualche ora, siamo esausti per i tanti chilometri di trekking. Capita, anche se di rado, di portare a casa qualche trota, un pesce che si dimostra ottimo anche in cucina. Ma bisogna ricordarsi una cosa assai importante, il rispetto dell’ambiente. Se fosse stato sempre così, la trota fario nuoterebbe in tutti i torrenti della Sardegna.
Commenti ()