Le 100 Stelle
Per la sua ventiquattresima edizione, la coppa Spiaggia Libera non ha tradito le attese. La sosta forzata ha solamente aumentato la voglia e le aspettative del popolo del surfcasting. La Coppa si è sempre disputata in primavera e solo da una manciata di edizioni ha trovato una nuova collocazione nel calendario agonistico. Da classica primaverile si è trasformata nella gara che di fatto apre la stagione delle prove a campo libero. Per i meno avvezzi, sono sostanzialmente due le tipologie di gara previste nel surfcasting: a picchetto e a campo libero. Nel primo caso si pesca tutti nella stessa spiaggia, con un massimo di 2 canne a testa, anche se ormai la tendenza è all’utilizzo di un unico attrezzo. Le gare a picchetto sono belle perché si possono studiare e controllare tutti gli avversari. Le gare a campo libero impongono al pescatore di scegliere la spiaggia giusta. Si pesca in squadra (quasi sempre di 2 pescatori) e ogni box viene affiancato con uno avversario. In questo modo non c’è bisogno di un giudice terzo che controlli la regolarità dell’azione di pesca. Le gare a campo libero, dette anche con formula rally, hanno l’indubbio valore di riportare il surfcasting al suo significato più puro. La Spiaggia Libera ha sempre avuto la formula rally, con un ampio campo gara che, anche quest’anno, ha interessato tutte le spiagge del sud Sardegna, da Oristano ad Arbatax. La manifestazione si è svolta nella notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre. Gli organizzatori del J Casting team di Cagliari, capitanati dal Tore Aiana, sono stati supportati dallo storico sponsor tecnico Colmic e da una valanga di aziende isolane. Il raduno si è svolto ad Assemini, negli ampi locali dell’associazione Sant’Andrea. Il regolamento prevedeva il bonus preda e cioè 50 punti da aggiungere al peso di ogni cattura. La scelta della spiaggia non poteva non considerare questo fattore e, una volta completato il sorteggio per l’ordine di partenza, tutti hanno puntato decisi verso le spiagge che pensavano più pescose. Il meteo ha giocato, come spesso succede, un ruolo determinante. L’alta pressione e un forte vento da levante e scirocco hanno di fatto spaccato il campo gara. Chi ha puntato verso est, pensando di trovare un “bel mare”, si è trovato a fronteggiare condizioni al limite e più di un box è stato costretto a continui e infruttuosi spostamenti. A ovest il vento o non ha soffiato affatto o solo leggermente alle spalle. Anche qui c’è chi è rimasto a bocca asciutta, ma qualcuno ha azzeccato la spiaggia, eccome!
Lecce a Torregrande
Come accennato, la formula rally accoppia due box di società diverse. E così il sorteggio ha “unito” Stefano Schintu e Gianpietro Deias (Anda Arborea), con Andrea Diana e Nicola Piazza (Polisportiva Sud Ovest). I quattro si sono trovati subito d’accordo nel puntare dritti verso la spiaggia di Torregrande. La loro speranza era di intercettare qualche leccia stella al tramonto e all’alba e arricchire il carniere con mormore e orate, pesci ben più pesanti delle stella. Ma mai potevano immaginare che la gara avrebbe preso una piega così epica. Al loro arrivo hanno scoperto che il mare, a due passi da riva, ribolliva! Tantissime lecce stella, tutte in frenesia. E così è iniziato un duello che è durato tutta la notte ed è rimasto incerto sino all’ultimo secondo di gara. Quando la competizione è così tirata spesso sono i dettagli che fanno la differenza. In questo caso parliamo di “fame”. Ok, tutti vogliono vincere la Spiaggia Libera, una gara prestigiosa. Di sicuro lo volevano Gianpietro e Stefano, pescando in una spiaggia a loro molto familiare. Ma, dall’altra parte, hanno trovato la peggior coppia che gli potesse loro capitare. Nicola Piazza si è affacciato adesso all’agonismo e quindi è un entusiasta instancabile. E poi Andrea Diana aveva alcuni conti in sospeso… “Il covid agli italiani e poi la selettiva persa perché non riuscivo a pescare le stella” mi ha spiegato Andrea. “Mi sono messo d’impegno in allenamento ed ho affinato la mia tecnica. Speravo di trovare le lecce stella e queste sono arrivate!”. Caspita se ne avete fatto, ogni lancio una tripletta. E poi di notte sono arrivate le mormore e 4 ombrine in misura. Intanto Stefano e Gianpietro sembravano aver preso il largo, con 14 orate tutte di bella taglia. Alla fine la coppia di Arborea ha chiuso con 90 prede, Andrea e Nicola con 102, più piccole però. Solo la bilancia ha saputo sciogliere il dubbio e per appena 28 punti, un’inezia, i ragazzi del Sud Ovest hanno portato a casa il trofeo. Con un carniere molto diverso, fatto di 42 prede, tutte di buona pezzatura, hanno conquistato il terzo gradino del podio Francesco Cabriolu e Fabrizio Marongiu, a tenere alto il vessillo del Jct. La kermesse è terminata con la grande festa della premiazione. La Coppa Spiaggia Libera ha confermato le attese: non si vince una gara così per caso!
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