Lampughe e Pistilloni

Lampughe e Pistilloni

Cavallette, capre, stambecchi... chiamateli come volete. Sono tutti animali che evocano agilità, doti acrobatiche e un po' di vertigini. Io, anche in onore dello sponsor di giornata che tanto ama dare alle sue esche nomi sardi, li chiamerò pistilloni. Tradotto per i continentali, gechi, simpatici animaletti che si trovano a loro agio più su muri verticali che sul piano. Ecco, la mattina del 3 ottobre ho avuto la fortuna di condividere le scogliere del sud ovest con 73 pistilloni, spinner per lo più giovanissimi, agili e veloci sulle rocce, anche nella debole luce dell’alba. Il raduno è stato organizzato da Marco Serra, padrone di casa di Infinito Pesca, il negozio di San Giovanni Suergiu che ha fatto da base logistica. October Fishing ha richiamato specialisti della pesca con gli artificiali da tutta la Sardegna, con un nutrito grup-po del nuorese, presente dal giorno prima. Per tutti gli altri l’appuntamento era fissato alle 5 del mattino, di fronte alla serranda del negozio. Qui Marco, con l’aiuto di suo fratello Andrea, ha accolto tutti con una indispensabile e ricca colazione. Guardandomi intorno ho scoperto di essere circondato da tante “facce nuove”, ragazzi per lo più della zona, tutti appassionati di spinning. Il raduno è stato organizzato con il supporto di Valerio Pisu, agente Seaspin e di Massimiliano “Stambe” Pau, uomo immagine Seaspin. La prima sorpresa è nel numero eccezionale di pescatori intervenuti, ben 73 appunto! Merito di Marco che ha saputo coinvolgere gli spinner, generalmente un popolo di cani sciolti che rifuggono gli assembramenti. La stagione e il regolamento hanno fatto il resto. Infatti le temperature ancora abbastanza alte hanno favorito il prolungamento della stagione delle lampughe, preda ambita da tutti per la spettacolarità degli attacchi che solo questi pesci sanno regalare. Il regolamento prevedeva la pubblicazione di ogni cattura su un gruppo WhatsApp, appositamente creato. Le foto postate dovevano riportare la misurazione in centimetri delle prede e il termine ultimo era fissato per mezzogiorno. Tra le prede alcune valevano doppio e tra queste proprio la lampuga; quindi tutti speravano di incontrare qualche “freccia verde” nelle ore subito dopo l’alba. Personalmente ho raggiunto San Giovanni Suergiu con il compagno di mille uscite a spinning, Stefano Moroni. Il tempo di un cappuccino e di lasciarci incantare dal muro di artificiali proposto da Infinito Pesca che il piazzale si è svuotato. Noi due non sapevamo bene dove sbattere il muso, questo tratto di costa nasconde tanti piccoli tesori, ai più sconosciuti. Per fortuna Marco, che naturalmente non partecipava alla gara, si è offerto di farci da guida e con lui, direttamente dalla Giamaica, il bravissimo Mattia Marongiu. A noi si sono uniti Luciano e Daniele Sussanna, di Buggerru.

“Appena si arriva in uno spot promettente si fanno subito una decina di lanci. Ma se tutto tace meglio non perder tempo e... zaino in spalla!”.


Lampughe in coppia
Prima tappa, le scogliere a nord di Portoscuso. Manco il tempo di scendere dalla macchina e metterci in cammino che ecco le prime foto, le prime catture. Tutti barracuda, molti piccoli, alcuni oltre i 50 centimetri, come quello di Matteo Piras, una cattura già interessante. Intanto i pistilloni che mi accompagnano in un attimo prendono vantaggio sulle rocce. Io appesantito da chili di attrezzatura fotografica e chili di carbonara pregressa, seguo a distanza, stando attento a evitare le insidie, sempre presenti nelle scogliere di notte. Il primo spot però risulta sterile, sputtanato dalla presenza di alcune barche che, proprio in quel momento, filano reti a mare. I classici 10 lanci confermano le impressioni negative. Dietro front, via al prossimo spot! Mentre metto a dura prova le mie ginocchia sulle ripide rocce, sento vibrare il telefono più volte: altri barracuda, un bel serra e, alle 8:12 la prima lampuga, ad opera di Massimiliano Pau. E poi ecco una seconda freccia verde. La giostra inizia a muoversi! Intanto raggiungiamo la costa occidentale di Sant’Antioco. Ci lasciamo il Mangiabarche alle spalle e camminiamo sulla scogliera del Nido dei Passeri. Ragazzi, che spettacolo! La fatica e la verticalità di alcuni passaggi è ripagata da una vista… impagabile. Qui troviamo altri pistilloni che ci hanno preceduto. Tutti adesso cercano le lampughe. Per la verità le lampughe non si cercano ma si richiamano. La tecnica prevede l’utilizzo di grossi popper, indispensabili per attirare la corifena a portata di piccoli wtd che il pelagico attacca con un’esuberanza strabiliante. La tecnica risulta più efficace se si applica in coppia. A turno uno spinner recupera il grosso popper, tentando di fare il massimo rumore e produrre continui spruzzi. Contemporaneamente un secondo spinner prova wtd di colorazioni e azioni diverse. Siamo tutti occupati e concentrati, ma la fortuna per questa volta non ci bacia. Più a sud, sempre a Sant’Antioco, la gara entra nel vivo, anzi si decide! Lasciamo che sia Christian Laconi, il protagonista, a parlare: “La cattura è stata complicata. Un bel branco di grosse lampughe è arrivato da destra, da nord. Erano in caccia e le abbiamo viste subito da lontano. Il mio compagno con il popper le ha portate molto vicino ma non volevano mangiare artificiali di grosse dimensioni. Così gli ho lanciato un wtd da nove centimetri e come ha toccato l’acqua, una grossa lampuga si è fiondata subito. Abbiamo assistito a una esplosione spaventosa a galla. Poi è iniziata una fuga bellissima, con salti esagerati; un pesce veramente stupendo! Per tutto il recupero ho tenuto la frizione molto aperta per evitare troppi salti ed eventuali slamate. Finalmente il pesce è arrivato a guadino, ormai stanchissimo. Una giornata unica con un pesce unico! Sapevo che c'erano e che le avrei incontrate, ma non mi aspettavo che andasse tutto bene”. Si Christian, ti è andato tutto bene, ma è il risultato della tua precisa azione di pesca. La notizia e la foto raggiunge tutti i pistilloni, stanchi e ristorati dal sole ormai alto. Mezzogiorno si avvicinava. Un’ultima, disperata, tappa al porto di Sant’Antioco, giusto il tempo per vedere il mio orologio che recitava “Complimenti, oggi hai camminato per 7 chilometri!”. Si, guarda, non avevo bisogno che me lo ricordassi, non mi sento più le gambe. La mattinata è giunta al termine, la premiazione finale corre veloce. Facciamo i complimenti a Federico John Romeo e Alessio Moica, quarto e quinto rispettivamente. Il gradino più basso del podio è conquistato da Fabio Aru, superato da Marco Vasselli. Co-me anticipato, a vincere è il bravissimo Christian Laconi che porta a casa una stupenda canna da pesca Labrax 10. Tutti, pure il sottoscritto, ricevono un bell’artificiale in omaggio e l’invito a partecipare all’Eging Tournament, gara ai cefalopodi che si svolgerà a fine novembre. Ma questa è un’altra storia, roba da pistilloni amanti dei tentacoli.