La Pesca al Tonno Rosso
Nonostante i disturbi meteorologici estivi, fugaci ma violenti, legati molto probabilmente all’alta temperatura dell’acqua, che ha toccato anche i 31 gradi, e i disordini biologici che hanno determinato anticipi e ritardi di diverse specie, e le difficoltà delle aziende a riprendere i ritmi di produzione ante Covid, di natanti e fuoribordo, mai come quest’anno, si è vista tanta attività in mare. I charter per puro diporto, oppure specializzati nella pesca ricreativa, continuano a moltiplicarsi, e questi ultimi non abbassano la serranda neanche d’inverno, per offrire intere e indimenticabili giornate dedicate alla traina, al drifting, al vertical o al bolentino. La domanda dei malati di sale è indubbiamente in crescita e finalmente si rivedono nei porti imbarcazioni nuove di pacca, quasi tutte allestite anche per la pesca. Tutto ciò, significa, che tutta questa vivacità sul pelo dell’acqua, non corrisponde a un fenomeno puramente estivo. Infatti, anche il settore agonistico che, almeno qui in Sardegna, è stato super coinvolto nella bella stagione, promette, a giudicare dai programmi e calendari, una fine d’anno da incorniciare. Il caldo estremo avrà scombussolato le nostre abitudini e forse anche le nostre aspettative ma ha esaltato la sinergia tra la nautica e la pesca sportiva, da sempre auspicata e invece, purtroppo sotto tono nel recente passato, per via della crisi economica prima e delle restrizioni da Covid poi. Registrando questa generale positività, confermata anche dalle imprese di “pescaturismo”, rimane solo un rammarico: la chiusura della pesca al tonno rosso, caduta, come ogni anno, nello stesso periodo, a circa due mesi dall’apertura, nonostante le catture siano state, per quello che mi risulta, molto, molto limitate.
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