Vediamo come si formano e si evolvono i temporali estivi, tipici dei mesi di agosto e settembre. Conoscerli è il primo passo per non farci cogliere di sorpresa. ph: Timothy Ah Koy
I temporali estivi sono originati dai cumulonembi, le caratteristiche nuvole ad “incudine” che danno origine a questo fenomeno atmosferico. Sebbene sia una nozione ben nota agli esperti, è interessante capire come, quando e perché si formano i cumulonembi. La causa principale è l'instabilità dell'aria, dovuta al cosiddetto gradiente termico verticale che avviene quando esistono condizioni termodinamiche tali da far salire l'aria verso l'alto. Durante l'ascensione, l'aria si espande, si raffredda e condensa, formando le prime goccioline d'acqua. Con la salita, queste goccioline si ghiacciano trasformandosi in cristalli di ghiaccio. Ma per far sì che questo movimento ascensionale abbia luogo bisogna che vi sia presenza di aria molto calda negli strati inferiori dell’atmosfera e aria più fredda sopra. Questa condizione è molto frequente a fine estate quando l'irraggiamento solare scalda il suolo e di conseguenza gli strati più bassi dell’atmosfera. In quota invece, con l’approssimarsi del cambio di stagione, abbiamo già dell'aria fredda che porta ad avere un gradiente termico verticale superiore a 1° ogni 100 metri di quota e avendo dunque dell’aria instabile.
Sviluppo di un cumulonembo - Il cumulonembo, la nuvola responsabile dei temporali, attraversa diverse fasi di sviluppo. Cumulus Humilis: questo stadio iniziale è caratterizzato da una nuvola con una base leggermente più larga dell'altezza ed è tipico delle calde giornate estive. Nonostante i cumuli abbiano uno sviluppo verticale significativo, in questa fase appaiono relativamente bassi e frammentati. Cumulus Mediocris: in questa fase, il cumulo inizia a crescere vertical- mente, con l'altezza che diventa uguale o addirittura superiore alla larghezza della base. La nuvola appare più alta e comincia a dare una sensazione di verticalità evidente. Cumulus Congestus: durante questo stadio, iniziano i processi di formazione delle precipitazioni. Si possono osservare le prime gocce d'acqua e deboli rovesci sotto la nuvola. Quando compaiono i primi fulmini, il cumulo si trasforma in un temporale. Perché questo avvenga, oltre alla condensazione, è necessario anche il fenomeno del ghiacciamento, che si verifica quando le gocce d'acqua raggiungono zone con temperature sotto zero. A questo punto, il cumulonembo è completamente formato e può assumere diverse forme principali. Cumulus Calvus: questo tipo ha una sommità arrotondata, simile a un cavolfiore. È una forma comune che molti riconosceranno, soprattutto durante l'estate. Cumulonimbus incus: in questa variante, la nuvola forma una sorta di “cappello” orizzontale. Questo accade quando le correnti ascensionali spingono i cristalli di ghiaccio fino alla tropopausa, un'area di discontinuità. Qui, le correnti ascensionali non possono più salire e si espandono orizzontalmente, creando il caratteristico cappello che può estendersi per decine di chilometri. I fenomeni atmosferici associati al cumulonimbus incus sono vari tra cui fulmini, grandine e pioggia molto intensa.
Downburst - Molto pericoloso per la navigazione a vela e a motore è il fenomeno del "downburst", la cosiddetta raffica discendente. Il collasso del cumulonembo è associato al downburst, un fenomeno meteorologico caratterizzato da forti raffiche di vento discendenti che si espandono orizzontalmente dal fronte avanzante di un temporale. Le raffiche possono raggiungere velocità molto elevate, fino e oltre i 100 km/h. La raffica discendente si manifesta più intensamente sul bordo avanzante della cella temporalesca. Questi scoppi di vento possono essere molto pericolosi durante la navigazione ed è importante evitarli e cercare quanto più possibile di allontanarsi dal fenomeno.
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