La Nautica riparte dalla Sardegna
Dopo 4 anni di piena crisi, il settore della nautica può sperare in un rilancio con ampi margini di recupero. Questo il dato sostanziale emerso dall’ultimo Satec, la convention Ucina che si è svolta nell’ultimo week end di maggio a Cagliari, presso la sala convegni del T Hotel. La Sardegna come regione simbolo del rilancio e di una vera inversione di rotta rispetto al passato. Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina Confindustria nautica ha voluto infatti sottolineare: ''Serve un'inversione di tendenza che porti subito ad atti concreti. All'Italia deve essere consentito di usare le stesse armi degli altri. E’ mai possibile che tra Saint Tropez e Portofino, o tra Mentone e Ventimiglia, ci sia un gap sull'Iva del 14 per cento?''. Alla domanda ha risposto il presidente della regione Ugo Cappellacci che ha scelto questo palcoscenico per anticipare le linee guida di un provvedimento rivoluzionario ed in piena controtendenza con le disastrose politiche delle amministrazioni precedenti: proprio come da anni avviene in Francia e in Spagna, la regione Sardegna abbasserà dal 21 all’11% l’Iva sugli ormeggi dei porti. Il provvedimento è stato accolto dagli applausi del nutrito pubblico, una vera svolta come ha voluto riaffermare alla fine dei lavori lo stesso Albertoni. La convention Ucina è ruotata intorno alla ricerca fatta dall’Osservatorio nautico nazionale e presentata da Gian Marco Ugolini dell’università di Genova. La ricerca ha dapprima evidenziato la dimensione della crisi: dal 2007 al 2012 c’è stata una diminuzione del 60% di nuove imbarcazioni con un passaggio da 3,8 miliardi di fatturato a soli 1,3. Nello stesso quinquennio è cambiata la figura del diportista con una diminuzione dei giorni passati in barca del -32,9%. La ricerca aveva un nome emblematico: Ripartire con la Sardegna. Infatti la Sardegna è la seconda regione come dotazione portuale con 80 porti. La distribuzione è disomogenea con 71 porti tra Nord e Sud e soltanto 9 nelle coste Est ed Ovest. L’Onn ha anche valutato la “qualità nautica” delle province italiane con il NaQI (Nautical Quality Index). Ebbene, sulle 62 provincie italiane considerate, quella di Olbia Tempio è risultata la migliore e quella del Medio Campidano ultima (non ci sono porti!). In più, dalla ricerca risulta che la Sardegna è in testa nel 2012 come “indotto della spesa complessiva del diportista” con 17500 euro, contro una media nazionale di 12000 euro. “Una vera miniera!” ha affermato il professor Ugolini. Se nei prossimi anni ci sarà una progressiva riattivazione dei posti barca persi in questi anni di crisi, nel medio periodo è previsto un recupero di ben 92 milioni di euro ed un passaggio da 5100 a 7800 posti di lavoro. Questo Satec ha restituito alla Sardegna un dimenticato ottimismo con ampi margini di recupero della portualità turistica, basati su una maggiore offerta integrata territorio - mare -diporto che troverà la giusta spinta dalla nuova linea adottata dalla giunta Cappellacci. La qualità nautica del territorio Sardegna è una risorsa fondamentale che deve aiutare a non perdere ulteriori diportisti ed allo stesso tempo conquistare nuove quote.
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