La Mormora
In realtà la pesca alla mormora non è l’ultima specialità con canna e mulinello che si pratica dalla spiaggia. E soprattutto non è certamente la più semplice. Anzi, oggi, questa tecnica di pesca è diventata la più sofisticata e complicata. E nonostante la relativa grandezza della specie insidiata, si assesta su posizioni invidiabili anche dal punto di vista sportivo. Basta pensare che il diametro dei fili normalmente utilizzati per il mulinello non è superiore allo 0,20; ma è ancora più sottile se si parla dei braccioli: addirittura lo 0,10. Basterebbe fare un giro sui campi di gara quando sulle spiagge si vedono eserciti di pescatori che agitano la canne e lanciano piombi sull’acqua, per rendersi conto di cosa sia veramente la pesca dalla spiaggia ma soprattutto la pesca alla mormora. Nelle variopinte cassette, grandi o piccole che siano, c’è sempre di tutto. Centinaia di ami diversi, perline, galleggianti, stop, filo elastico, aghi, ed altro ancora. Tutti accessori diventati ormai indispensabili di cui non si può fare a meno neanche fuori dai campi di gara. Al di là delle esasperazioni agonistiche però il primo approccio con la pesca alla mormora avviene normalmente in maniera assai immediata e precisa. E infatti i pochi aspetti che vengono focalizzati all’istante sono solamente due ma fondamentali: l’esca e il posto. Nella semplicità dell’analisi però c’è da dire che gli elementi evidenziati sono davvero importanti, forse i più importanti. Infatti è vero che un pescatore può essere bravo ma tanta scienza potrebbe risultare inutile se nel mare non ci fosse un pesce. Ecco l’importanza del luogo e da qui la curiosità del neofita. In generale però i migliori hot spot hanno caratteristiche in comune che inoltre non prescindono da un altro fattore fondamentale: il periodo (continua sul giornale).
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