La longa manus
Esiste ancora, per amore di un superato andar per mare, la radicata convinzione che la canna per la pesca col bolentino sia uno strumento di poco ingombro, piuttosto corto. Forse, un tempo, erano così tanti i pesci in mare e angusti gli spazi in barca, che non era possibile ipotizzare lo sviluppo di canne lunghe o comunque qualcosa diversa da un semplice supporto per il mulinello. Oggi le cose sono cambiate radicalmente: i pesci sono sempre meno e le barche invece sono cresciute di un bel po’. A mantenere accesa questa convinzione è la grande disponibilità, nei centri commerciali, di “canne da bolentino”, lunghe si e no un metro e mezzo, dal costo così popolare, pari soltanto alla loro inutilità. Si tratta, infatti, di prodotti estivi, il cui target è rappresentato dal vacanziere, dal turista, da quello che vorrebbe pescare senza nemmeno l’impegno di trovarsi una canna adatta. Al di là di questa semplice constatazione che vuole proporre le ragioni di una convinzione superata, in questo spazio l’obiettivo è quello di spiegare le ragioni che invece oggettivamente suggeriscono canne di ben altre lunghezze (continua sul giornale).
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