La Giornata di Villasimius

La Giornata di Villasimius

Prevenire è meglio che curare. Questa è la massima che le istituzioni perseguono con devota insistenza e rinnovato successo, almeno in mare, almeno quando gli attori sono la Lega navale di Chicco Agabio, la Capitaneria di Vincenzo Di Marco e l’Area marina protetta di Bruno Paliaga. E così, con il massimo coinvolgimento del pubblico, già presente in quell’assolato 13 luglio, nella spiaggia del Giunco, per la prima volta in Sardegna e forse non solo, si è sviluppato un programma che, partendo in spiaggia, con la presentazione delle normali dotazioni di sicurezza di un certo tipo di imbarcazione,  è proseguito con la simulazione in acqua di un incidente tra due barche con successivi incendio, “may day” e soccorso da parte delle unità della Guardia costiera. Il tema che nonostante l’importanza non riesce a far breccia tra gli appassionati diportisti, fa parte dei corsi per la patente nautica, ma di fatto, dopo quell’occasione difficilmente ci si ritorna e quelle basilari quanto importanti nozioni si dimenticano. Un po’ è quello che succede in aereo, quando gli assistenti volo illustrano le dotazioni di sicurezza e il corretto modo di utilizzo e comportamento in caso di necessità. Si sta attenti una volta, poi diventa più facile concentrarsi su quel che una castigata gonna lascia scoperto, piuttosto che sul come gonfiare il giubbotto salvagente. Ma, leggerezze a parte, in mare è molto più frequente dover ricorrere ad esempio alla zattera autogonfiabile, ai razzi di segnalamento, al kit di sopravvivenza. Ed è appunto la relativamente alta incidenza di sinistri che consiglia il ripetersi di iniziative come quest’ultima Giornata della sicurezza di Villasimius. Inoltre, vista la sempre più diffusa attività diportistica in mare e la conseguente necessità di garantire il massimo della sicurezza, le dotazioni seguono una legislazione che impone aggiornamenti, anche tecnologici, evidentemente esclusi dal corso di studi che si è frequentato all’epoca della patente.

 



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