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Capita così che una vocina in testa ti dica: “Vai! È il tuo momento!”. Non sai come, ne perché… vai comunque. Arrivi davanti al mare e pensi: “ma chi me lo ha fatto fare?”. Sei fermo, all’orizzonte fulmini e tuoni, davanti a te onde alte. “Ma cosa ci faccio in questa notte fredda, da solo, sopra una roccia?”. Poi comincio; uno, due,tre… dieci, venti lanci. Nulla, il mare è troppo incazzato. Testardo, continuo. Nessuna luce all’orizzonte, buio totale. Solo i lampi di tanto in tanto illuminano il mare più della mia pila. “Oggi mi “stecca” qualche fulmine, sicuro!”. Di colpo ecco una botta in canna; partono metri di filo. Non capisco. Minuti di ansia, fatti di tira e molla. Mantengo la calma, non voglio perderlo. È a pochi metri da me. La risacca mi fa vedere un occhio a galla. Perdo la calma, panico. “E mo? Questo nel retino non ci entra”. Prendo una decisione drastica e decido di fare un “bagnetto” a dicembre… Finisce così, con me in mezzo alle onde a tirar su il più bel pezzo da me mai preso, da quando pratico questa tecnica. Thanks sea! Ciao a tutti da Marco Falchi. |
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