La Fissa col Vivo
La pesca con la roubasienne, come abbiamo visto nei numeri precedenti, oltre che a fronteggiare con ottimi risultati problemi legati ad agenti atmosferici ed alla conformazione del luogo di pesca, basa il suo successo e la sua efficacia anche sulla presentazione dell’esca nel modo più naturale possibile, così da convincere ad abboccare anche il più scaltro e diffidente dei pesci. Oggi giorno si possono reperire tantissimi tipi di esche per insidiare i pesci con la "lunga canna" ad innesti, sia nei negozi specializzati che nel giardino di casa nostra. Vediamo di analizzare quali sono quelle più usate e gradite ai pesci, e come utilizzarle sia per l’innesco che per la pasturazione.
Il bigattino
Il bigattino o larva di mosca carnaria è l’esca principe, quella più utilizzata dai pescatori al colpo e non, data la facilità con la quale lo si può acquistare tutto l’anno ed al suo costo decisamente abbordabile. Piace alla maggior parte dei pesci di acqua dolce e la sua freschezza la si può determinare osservando le singole larve. Se nella zona appuntita del bigattino vi è una macchiolina nera, segno dell’ultimo pasto, vuol dire che la larva è fresca. E’ un’esca che si presta a molteplici tipi di innesco ed in più è utilizzabile per la pasturazione sia sfuso che incollato. Sfuso per la pesca a galla in acque lente o ferme o sul fondo ma solo nel caso in cui la profondità non superi i due metri circa. Incollato quando peschiamo sul fondo con profondità importanti o in presenza di forte corrente. L’incollaggio dei bigattini è un’operazione semplice che richiede un minimo di pratica. In commercio esistono due tipi di colle: l’arabica con la quale otteniamo un incollaggio morbido e la destrina di mais che ci permette di ottenere un incollaggio tenace. All’impasto di larve e colla possiamo aggiungere della ghiaia fine nel caso avessimo bisogno che la palla raggiunga velocemente il fondo. Per prima cosa mettiamo i bigattini in un recipiente capiente, inumidiamoli leggermente (meglio bagnarsi la mano e mescolare per non eccedere con l’acqua) aggiungiamo eventualmente la ghiaia e spolveriamo il tutto con la colla. Mescoliamo ed in pochi minuti l’incollaggio è completato. A seconda della tenacità della palla, lo sfaldamento avverrà più o meno velocemente. La destrina di mais tende ad assorbire l’acqua in eccesso e a liquefarsi, quindi non è adatta in giornate umide e piovose (continua sul giornale).
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