La Canna d'Oro 2023
Grande XXXVII edizione per la gara più longeva d’Europa, ancora una volta in crescita, in vista di un anniversario importante sempre più vicino. Ha vinto Mattia Pira, con una prestazione record all’ultima manche.
Gli ‘anta si avvicinano e la Canna d’Oro vuole arrivare all’appuntamento con smalto e ancor maggiore credibilità. Per i non addetti ai lavori ricordiamo che la Canna d’Oro è un bene, un importante trofeo, appunto d’oro, che viene assegnato ai primi tre della classifica individuale dell’omonimo concorso. Un riconoscimento di gran pregio, secondo, per importanza, soltanto al valore sportivo di questo rally di surfcasting. Sì, perché la Canna d’Oro, vanta una storia, una primogenitura e un successo che la mette in evidenza rispetto all’agonismo più convenzionale. La sua formula, infatti, è l’unica che favorisce un gran pescato, ma soprattutto la cattura di pesci grossi. Tanto è ben noto ai 126 intervenuti, che nelle tre manche, in osservanza del regolamento, si sono distribuiti nei litorali della Sardegna settentrionale, da Alghero fino a Baia Sardinia.
Tre frazioni di gara della durata ognuna di 10 ore, a partire dalle 15:00. Poi il rientro alla base, entro l’una, all’hotel Montiruju di Santa Maria Coghinas, per la pesatura del pescato, la calda, ricca e saporita cena, l’ultimo (si fa per dire) mirto e il meritato riposo. Il meteo, incerto come al solito, promette almeno una giornata di pioggia, la seconda. Ma a caratterizzare le prime due è la mancanza di vento e quindi delle onde, anche se l’ambiente, quella Badesi che ha fatto storia, di per sé, è surfcasting. Romanticismi a parte, però, si può dire che nonostante tutto, la Canna d’Oro, ormai, pende a sinistra. Guarda con favore alla costa occidentale dove, isolata ma ammaliante, si allunga la spiaggia di Alghero, da San Giovanni a Maria Pia. Oppure, quell’altra perla della Nurra: Porto Ferro. La lettura delle classifiche non lascia molto spazio alle interpretazioni, come del resto l’attenzione degli osservatori, richiamata, quasi sempre, sul quel versante.
Prima prova - E cosi che in esordio, quella vecchia volpe di Mirko Casu, campione italiano della specialità nel 2018, favorito dall’estrazione per la partenza, non esita a dirigersi verso il capoluogo di stampo catalano, e assestare, alla Conchiglia, il miglior colpo di giornata, con ben 4052 punti e 31 prede. E non a caso, in seconda posizione, troviamo il suo compagno di società (Blue fishing team Sassari) e di box, Mattia Pira, da Gavoi, il quale, guarda caso a Porto Ferro, raccoglie 14 prede, che dopo la pesatura valgono un bottino di 2442 punti. Punta a Badesi Marcello Carbini (Terranoa Olbia), non per romanticismo, solo perché è la sua zona, e sa che a Baia delle Mimose può fare risultato. Così, la sera del 7 dicembre 2023, strappa 10 prede e somma 2042 punti. È terzo!
Seconda prova - Aspettiamo l’acqua e tanta. Ciò condiziona le scelte e amplia il ventaglio delle possibili mete per il gruppo in finale più applaudito. Pietro Carta, forte dell’esperienza della sera prima, corregge il tiro e, sempre alla Palafitta (Alghero), supera se stesso e con 26 prede, fondamentalmente mormore, somma ben 4062 punti. Dietro di lui Francesco Sainas (Controcorrente surfcasting), che al Muraglione, totalizza ben 3518 punti. Si mantiene a galla Mattia Pira, che paga l’ultimo in partenza ed è costretto a tentare i fragolini di Coluccia. Sono 6 prede e 1296 punti.
Terza prova - Finalmente un po’ di mare. Ciò rafforza il potere del litorale algherese e infatti, Pira, Sainas e Carta, si ritrovano tutti lì, a consumare le ultime scatole di arenicola, insieme alla mal celata speranza di salire su podio. Pira e Sainas, vuole la sorte che siano addirittura nello stesso box, a San Giovanni, a ridosso dei frangiflutti e di un deserto di alghe. Mentre Carta, spera di ripetere la prestazione del giorno precedente, sempre in regione Palafitta-Chalet. Sono le ore più vive. C’è chi spera nel pescione, chi nella costanza di risultato e chi, infine, si accontenta di aver partecipato alla gara più entusiasmante che esiste. Alla pesatura, Pietro Carta resta in gioco con 1264 punti. Francesco Sainas, quasi si ripete con un bel 3188. E, ancor prima che l’ago si fermi, nella sala dell’hotel Montiruju, il popolo esulta. Il carniere, quello di Mattia Pira, si rivela il più generoso della gara: 5346 punti, sommando mormore, orate, saraghi e una bella ombrina. Alle 03:31, esposta la classifica, Mattia Pira è primo; Francesco Sainas secondo; Pietro Carta terzo. Qualche minuto di sonno e alle 12 la premiazione, i ringraziamenti (quasi tutti) e il gran pranzo di commiato secondo l’ormai consolidato e apprezzatissimo stile Montiruju. Complimenti! Complimenti Larus club e complimenti al bravo Mattia.
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