La Canna al Contrario
Il surfcasting moderno, l'abbiamo ribadito più volte sulle pagine di MP, è il risultato di una inesorabile evoluzione del primo surfcasing mediterraneo, di per sé una riduzione di quello oceanico. Più semplicemente oggi pratichiamo la risultante dell'incontro fra surfcasting, appunto, e pesca a fondo dalla spiaggia. Il primo si svolgeva nel periodo compreso fra Settembre - Ottobre e al massimo Aprile, era rivolto essenzialmente alla cattura di spigole, gronghi e saraghi e dell'onnipresente orata, che sappiamo bene essere un pesce che sfugge a tutte le regole, o quasi. La pesca a fondo, nota anche con la sigla PAF, veniva praticata da Aprile - Maggio fino a tutta l'estate, e non andava oltre il mese di Ottobre. Le prede tipiche erano le mormore e le solite orate, decisamente più frequenti che in inverno. Il surf coincideva con la notte, la schiuma e il vento, la PAF con il mare piatto e le temperature miti, e la si poteva fare anche di giorno, anzi per le orate è sempre stato molto meglio. Di fatto le due tecniche si sono fuse per dare vita ad un'unica disciplina, con frequenti contaminazioni da parte della Canna da riva, ad esempio l'impiego di fili sottilissimi, galleggiantini e ami mosca. Ed anche la stagione di pesca si è ampliata fino a coprire tutti i dodici mesi dell'anno. Lo spettro delle prede catturabili poi si è notevolmente ampliato, con l'aggiunta di molti pesci di galla, ad esempio occhiate, sugarelli e boghe, e di predatori fino a poco tempi fa "sconosciuti", come pesce serra e barracuda.
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Primavera - Estate L'abbiamo detto, in primavera, e per tutta l'estate, il surfcasting di casa nostra si trasforma in PAF. Cambiano le lenze, si scende fino allo 0,18 in bobina, le parature diventano biamo e triamo, e con il mare piatto la distanza paga molto spesso, soprattutto di giorno. Di notte abbiamo qualche chance in più anche a medio e corto raggio. Le esche che vanno per la maggiore sono piuttosto tenere, quindi vermaglia, arenicola in testa, oppure cannolicchi sgusciati. Completano tutto zavorre medio-leggere e canne da beach legering, con potenza di lancio entro i 100 grammi. "Al contrario" si pesca così: una canna di media potenza e un long arm con un solo amo, guarnito con un esca seria, tipo oloturia o granchio. E se vogliamo andare proprio contro corrente allora lanciamo in acqua un pesce vivo o un trancio, chissà che non ci caschi una spigola che ha perso la bussola, o il primo serra della stagione... Anche in questo caso, la canna "anti cappotto" ce la dobbiamo praticamente dimenticare, la dobbiamo lasciare lì, e gettarle uno sguardo solo di tanto in tanto, intanto se parte ce ne accorgeremo. Francesco Gavino Fois
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Autunno - Inverno Questo è il periodo ideale per la pesca della spigola, sopratutto con l'impiego del pesce vivo, sia esso muggine o anguillina. Le condizioni meteo ideali sono mare mosso e bassa pressione. La distanza di pesca è piuttosto ridotta, diciamo entro i 40 metri da riva. La paratura "giusta" è un long arm rovesciato, il filo in bobina uno 0,35 o uno 0,40 diretto. In questo periodo dell'anno mormore e orate si tengono piuttosto lontane da riva, il mare mosso porta verso riva più che altro i saraghi. A mare piatto poi, l'impresa di catturare qualche sparide, soprattutto se l'acqua è piuttosto fredda, appare proprio disperata. Pescare al contrario, abbiamo detto, quindi... Cambiamo zona di pesca, e cerchiamo di lanciare il più lontano possibile, o almeno fin dove riusciamo ad arrivare. Di conseguenza il filo in bobina sarà più sottile, diciamo attorno allo 0,25, ma il calamento rimarrà sempre il long arm, magari con un bait clip. Ci allontaneremo presumibilmente dalla rotta dei predatori, che generalmente inquietano alquanto i grufolatori, e cercheremo di raggiungere i fondali più profondi, almeno quelli a tiro di canna. Come esca andrà generalmente bene un grosso anellide come l'americano, oppure il bibi. I pesci che più spesso ci cascano sono quelli che meno ti aspetti in questi mesi e cioè proprio le mormore e le orate. Sul serio, se le spigole non mangiano, talvolta qualche sparide fa capolino, e magari incontra la nostra lenza! Quasi mai vale la pena di fare una pesca specifica a “carine e mummungioni”, le prede saranno piuttosto sporadiche, ma una canna lasciata lì, in un angolo ad aspettare, non darà fastidio a nessuno, e davvero non si sa mai. E poi, l'abbiamo detto, tutto fa brodo per evitare il cappotto! In questo periodo "pescare al contrario" può voler dire anche armare una canna leggera, o di media potenza, con un'esca delicata, mentre con le altre più pesanti affrontiamo la mareggiata. Francesco Gavino Fois
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