L’Intercettazione
Negli articoli dei mesi precedenti abbiamo affrontato alcuni problemi di cinematica navale ed abbiamo iniziato a padroneggiare l’utilizzo del rapportatore. Adesso proveremo a determinare la rotta da seguire per intercettare un’altra imbarcazione che naviga con rotta e velocità costante. Come già fatto per i problemi precedenti, consideriamo come inesistenti sia la deriva che lo scarroccio, in quanto, volendo tenere conto anche di questi elementi, la soluzione dei diversi problemi di cinematica navale si complicherebbero notevolmente.
Nave in difficoltà
Supponiamo di navigare con Rv = 50° e Vp = 6 nodi e di rilevare sulla nostra dritta una nave che naviga con Rv =330° e V = 4 nodi e che chiede soccorso. Sul radar rileviamo alle 12h 00m, la nave A sul rilevamento di 70° alla distanza di 16 miglia. Vogliamo determinare la manovra da effettuare per intercettare la nave in difficoltà, senza modificare la nostra velocità di 6 nodi. Sul rapportatore a diagramma o, in mancanza di questo, su un foglio quadrettato, riportiamo, a partire dal centro, il nostro vettore orientato per 50° e velocità 6 nodi e quello della nave A orientato per 330° con velocità 4 nodi. Sul rilevamento di 70°, alla distanza di 8 miglia (per le distanze decidiamo di assumere il rapporto 2:1) marchiamo il punto in cui si trova la nave A e segnaliamo anche l’ora; 12h 00m. Congiungendo il punto A con il centro del diagramma, otterremo l’indicatrice del moto, che, ovviamente, è una rotta di collisione. Trasportiamo parallelamente a se stessa, l’indicatrice del moto fino a raggiungere la cuspide della indicatrice del moto vero della nave A. Controllando il punto del diagramma in cui la parallela alla indicatrice del moto interseca il cerchio di distanza di 6 miglia, otteniamo il punto I; unendo il centro del diagramma con tale punto, ricaveremo il valore della rotta che dovremo assumere per intercettare A, che corrisponde a 29°. Misurando lo spazio Va I otteniamo la velocità relativa Vr = 5.4. Per conoscere l’ora in cui si verifica l’intercettazione dovremo dividere la distanza compresa tra il centro del diagramma ed il punto occupato dalla nave A, per il valore della velocità relativa Vr. Nel nostro esempio, dal momento che abbiamo scelto di utilizzare per la misura delle distanze la scala 2:1, dovremo dividere 16 miglia per 5,4, ottenendo l’intervallo di tempo 2h 57m , che, sommato alle ore 12, ci fornisce l’ora del raggiungimento di A. In questo esempio abbiamo immaginato di agire tempestivamente e abbiamo considerato la nave A ancora nella posizione iniziale. Sarebbe stato più corretto preparare il tutto stabilendo di effettuare la manovra dopo 6 minuti e, quindi, considerando la nave A nella sua nuova posizione. Nel nostro caso non si verificano variazioni apprezzabili e pertanto, per facilitarne la comprensione, non ne abbiamo tenuto conto.
Cammino percorso
Facciamo un altro esempio, tenendo però conto del cammino percorso dalla nave A dal momento della richiesta di soccorso al momento in cui decidiamo di effettuare la manovra. La nostra nave naviga con Rv = 20° Vp = 6 nodi e alle 10h 45m riceve dalla nave A che naviga con Rv 90° e V = 4 nodi e che noi rileviamo sullo schermo radar sul Rilv = 300°, alla distanza di 19 miglia, una richiesta di soccorso. Alle 10h 51m decidiamo di iniziare la manovra per raggiungere A, senza variare la nostra velocità. Tracciamo sul rapportatore il vettore della nostra imbarcazione e quello della nave A, utilizzando per le velocità la scala 1:1 e per le distanze la scala 2:1. Dalla cuspide della nostra velocità, Vp, tracciamo il vettore Vr verso la cuspide di Va. Misurando l’ampiezza di Vr otteniamo la velocità relativa pari a 6 nodi. Calcoliamo ora la nuova posizione di A, dopo sei minuti, moltiplicando la velocità relativa Vr = 6 nodi per 0.1 (che corrispondono ai 6 minuti espressi in ore e decimi di ora), ottenendo mg 0,6 che, dal momento che abbiamo utilizzato per le distanze la scala di riduzione 2:1, corrisponderanno sul diagramma a mg 0,3. Dalla posizione occupata da A tracciamo una semiretta orientata parallelamente alla Vr e su questa stacchiamo un’apertura di compasso di mg 0,3, ottenendo la nuova posizione A’ (Rv = 298° d = 19.1 miglia). Da questa nuova posizione tracciamo l’indicatrice del moto corrispondente alla rotta di collisione (uniamo il punto A’ con il centro del diagramma) e conduciamo una semiretta ad essa parallela sul vettore Va. Il punto in cui questa parallela incontra il cerchio di distanza corrispondente alla nostra Vp indica la Rotta che dovremo assumere per intercettare A (Rv =315°). Per calcolare l’intervallo di tempo necessario per raggiungere la nave A, dovremo dividere lo spazio che separa il punto A’ con il centro del diagramma, per il valore della velocità relativa di intercettazione Vrc, ottenendo 18.4 mg/9.2 nodi = 2 ore. Incontreremo la nave A alle 12h 51m.
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