L'Elite dei Blue Fish
Nel surf casting agonistico, per quanto riguarda le competizioni di società, la più importante a livello italiano è senza dubbio il campionato italiano per società, spesso chiamato Elite. E vi assicuro che arrivati a certi livelli la bravura, come in tutti gli sport, la fa da padrona, relegando la fortuna a fattore secondario. Solo i 20 equipaggi più forti d’Italia hanno avuto il piacere di affrontarsi in una tre giorni di gare, dove, oltre al titolo di campione d’Italia, ci si giocava l’accesso al mondiale per club, privilegio solo per i primi due classificati. La manifestazione si è svolta nella Riviera del Conero, a Numana, dove gli atleti si sono sfidati nelle giornate del 30 settembre, 1 e 2 ottobre. Per noi sardi, un solo equipaggio da tifare; per tre giorni abbiamo messo da parte i tristi e insensati campanilismi che troppe volte si evidenziano nello sport e abbiamo tifato e seguito sui social le gesta dei Blue Fish. La compagine sassarese, si è presentata alla prima esperienza in questa competizione con una formazione invidiabile: Giovanni Satta, Mirko Casu, Gabriele Cabizzosu e Nicola Piredda. La formula dell’Elite prevede che ogni società partecipi con 4 atleti che vengono distribuiti, in una delle 4 zone prescelte, dai propri capitani in base alle loro attitudini, in settori da 20 concorrenti; a fine di ogni manche, vengono sommate le penalità dei 4 garisti. Capite bene che nel caso che anche un solo concorrente arrivi ultimo, nel proprio settore, anche in una sola manche, il team viene penalizzato di 20 penalità, vanificando così tutta la manifestazione. Nessuno può sbagliare, è una gara che premia il team più forte, sia a livello tecnico che a livello mentale. Non bisogna stravincere, l’importante è non affondare! Il tasso tecnico in spiaggia è veramente notevole, tutti i team schierano i loro atleti migliori.
Prima manche
Un mare formato, degno della parola surfcasting, caratterizza l’esordio. Gli atleti sardi in queste condizioni hanno sempre una marcia in più ed il Blue Fish suona subito il primo acuto! Conquista, con un solo punto di distacco dal Casting Team di Gela, il secondo posto della generale, grazie ai seguenti risultati: 3-5-5-7. La manche, interamente in notturna, ha visto tantissime catture, come le spigole da oltre 2 chili dei noti Giuseppe Alesi e Marco Predellini o le tantissime ombrine oltre i 40 centimetri. Ma a farla da padrone sono state le mormore, anche di grosse dimensioni. Mirko Casu si è distinto, ottenendo il punteggio più alto del proprio team e una bella medaglia come terzo di settore.
Seconda manche
Mare completamente in scaduta e acqua torbida regnano al fischio di tromba, anticipato di un’ora rispetto alla prima gara. Si nota l’assenza totale di pesce di galla e mormore come unico fattore che accomuna tutti gli angler. Come spesso capita il fattore campo si fa sentire. Chi è del posto, vedi il Conero Surfcasting e chi è abituato a frequentare questo spot, come il Martin Pescatore di Roma, hanno una marcia in più, con un assetto gara che sfrutta la corrente, a tal punto da far ricordare una vera e propria pesca in fiume “in passata”. I sassaresi non demordono, cercando di adeguarsi il più velocemente possibile, rimangono lucidi e con le loro 44 prede valide si mantengono a galla. Settimi di giornata di giornata e terzi nella general: si sogna in grande!
Terza manche
Manca un ultimo sforzo per il sogno mondiale. Mare calmo e anticipo di un’altra ora, rendono la gara una specie di diurna. C’è forte corrente laterale, ma grazie all’esperienza maturata, Mirko, Giovanni, Nicola e Gabriele partono subito forte, allamando ben 43 pesci che varranno loro un quarto posto in classifica di giornata, con un’ottima prestazione da parte di Cabizzosu, terzo nel suo settore. È finita! Passano i minuti e le ore e piano piano, purtroppo, si capisce che è stata una grande gara, ma è mancata la ciliegina sulla torta…
Un’impresa a metà
Escono le classifiche, e i sentimenti sono veramente contrastanti. Podio raggiunto, ma il terzo posto è un po’ amaro. Solo i primi due avranno la possibilità di partecipare al mondiale, è una cosa dura da digerire. All’inizio di questo articolo ho voluto precisare che per stare a certi livelli, la bravura è l’unica prerogativa che va ricercata, e sicuramene il Blue Fish, per l’ennesima volta, ha dimostrato la propria forza, anche se solo due penalità hanno allontanato loro dal sogno mondiale. Ma una cosa è certa: avete rappresentato al meglio la Sardegna, non eravate lì per caso. Siete stati grandi!
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