L'Azione della Canna
Tra i parametri che si considerano al momento della scelta di una canna da spinning, l’azione è di sicuro il più gettonato, ma anche il più “oscuro”. Per azione si intende il comportamento del fusto quando questo viene sollecitato e costretto a piegarsi. È un dato riportato in tutte le canne di alto livello, mentre spesso, nei modelli economici è ommesso. Forse perché i fusti di fasci bassa sono pensati per un utilizzo allround ed hanno per lo più un’azione parabolica, schema costruttivo facile ed economico da realizzare. L’azione parabolica; ma la parola “parabola” non è gradita aɜ pescatorɜ che danno a questo termine un’accezione negativa. Non è così e lo vedremo tra breve.
Le 4 azioni principali
Slow, moderate, fast ed extra fast. Questa catalogazione se ben interpretata è abbastanza comprensibile anche aə pescatorə alle prime armi. Più l’azione è di punta, più è “veloce”, quindi fast. Ed allora, se vogliamo un attrezzo che sia estremamente reattivo e che si pieghi solo in punta, ci indirizzeremo verso un modello extra fast. In generale, una canna con azione extra fast permette lanci più precisi e consente il massimo controllo dell’esca e del suo nuoto in acqua. Extra fast è sinonimo di spinning “pesante”, destinato ai grossi predatori. Ma ci sono anche modelli extra fast pensati per lo spinning light, “fioretti” in grado di lanciare e gestire con la massima precisione piccolissimi e leggerissimi artificiali, indispensabili quando il nostro target sono le spigole, le occhiate, i saraghi… Di contro, una canna con un’azione esasperatamente di punta punisce lə disattentə, richiedendo il massimo della cura nel lancio; per finire, l’azione extrafast necessita di forza e allenamento, necessari per resistere a lunghe sessioni di pesca. All’estremo opposto del range d’azione troviamo le canne slow (“lente” in inglese). Si tratta per lo più di attrezzi “semplici” che aiutano in fase di lancio e permettono di pescare per molto tempo senza affaticare troppo le articolazioni delle braccia. Una canna con azione slow si piega quasi sino all’attacco del mulinello, formando la classica parabola di cui abbiamo accennato in precedenza. Una canna slow è consigliabile per chi inizia. Infatti, in generale si adatta a quasi tutte le varianti dello spinning e quindi permette di sperimentare quando ancora non abbiamo ben chiaro che tipo di spinner siamo o vogliamo diventare. Le canne slow hanno chiaramente alcuni difetti: la precisione nel lancio non è ottimale; non è possibile gestire al meglio piccoli e piccolissimi artificiali; la punta della canna ci trasmetterà solo in modo confuso il comportamento dell’artificiale in acqua e l’eventuale (e tanto agognata) ferrata non sarà pronta come in un modello fast. Per finire, tra i due estremi troviamo le configurazioni intermedie e cioè l’azione fast e moderate. Per non aumentare la confusione che sicuramente prova lə spinner acerbə, diciamo che queste sono azioni pensate per ottenere comportamenti non estremi e spesso al variare della casa costrittrice si notano notevoli differenze. Quindi, come sempre, la cosa migliore è testare di persona l’azione della canna, frustandola per vedere in quanto tempo torna nella posizione a riposo e piegandola per osservare quanto la curva tenda a formarsi verso la punta. Come detto, se ci stiamo avvicinando adesso allo spinning, meglio puntare su una canna non troppo “veloce” o sulla classica via di mezzo che poi è la strada che un po’ in tutte le faccende di noi bipedi, porta più lontano.
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