Jerkbait
Il Jerkbait è un’esca “dura” molto utilizzata nel bass fishing. È costituita da un corpo lungo e rigido. Sul muso è montata una paletta dalle dimensioni variabili. Le ancorette possono essere due o tre e hanno dimen- sioni che variano in base alla grandezza del corpo. Per prima cosa analizziamo come lanciare un jerkbait. Sono soprattutto due le tecniche di lancio da utilizzare con questa esca: il pitching e il classico lancio lungo in open water. Il pitching è un lancio corto, di precisione, adatto a sondare i tratti d’acqua in prossimità di sassi e cover. Per quanto riguarda il recupero, il più efficace è quello jerkato costantemente. Questo recupero si potrebbe riassumere in un ripetersi di jerk, jerk, pau-sa… jerk, jerk,pausa. Bisogna modula- re l’intensità delle jerkate in base all’attività del pesce e alla stagione. Per quanto riguarda la quantità di lanci, la scelta è soggettiva. Personalmente se, al di là della velocità di recupero, so di dover battere tanta acqua, faccio uno o due lanci a spot. Se invece intuisco che il bass si trova in uno spot, ma bisogna invogliarlo all’attacco, faccio decine di lanci sullo stesso punto finché non suscito la sua reazione. Chiaramente la seconda opzione ha i suoi contro, in quanto bisogna essere sicuri che in questo modo il bass mangi. Altrimenti si rischia che il pesce “impari” l’inganno e nemmeno attacchi, proprio come succede anche con lo spinnerbait.
Spot
Gli spot dove può essere utilizzato il jerkbait sono diversi: a stretto contatto con il fondo, su sassaie e muretti a sec-co, facendolo scontrare continuamente, al di sopra o al fianco degli erbai. Se lo lanciamo vicino ad alberi sommersi, bisogna che sfiori i rami. E poi si può provare a mezz’acqua sulle flat, lungo i drop al fianco dei piloni e dei pontili, stando sempre attenti a non incagliare.
I jerk differiscono tra loro in base alla grandezza della paletta che ne caratterizza l’affondamento e quindi la quota operativa. L’affondamento però non dipende solo dalla paletta ma può essere una caratteristica propria dell’artificiale, data dalla sua forma e peso.
Colori
Il jerkbait è un’esca molto utilizzata e sono disponibili modelli in un gran numero di colori, dai più naturali ai più accesi. Ogni pescatore ha una sua personale lista di colori. La mia selezione parte dal tentativo di imitare le prede target del bass. Quindi scelgo le colorazioni total white, ayu, silver e gold che risultano essere ottime sia in acqua torbida che in acqua chiara e sia con cielo nuvoloso che con alta luminosità. Altri colori molto redditizi sono il blue and chart e il chart in acqua torbida, soprattutto se non c’è troppa luce. In pieno giorno e con acqua chiara vanno bene i colori shad, perch, carp, etc. Quindi un ampio ventaglio di colori che imitano perfettamente la maggior parte delle prede del bass.
Dimensioni e tipologia
Abbiamo accennato alle tante varianti di jerkbait presenti sul mercato. I jerk differiscono tra loro in base alla grandezza della paletta che ne caratterizza l’affondamento e quindi la quota operativa. L’affondamento non dipende solo dalla paletta ma può essere una caratteristica propria dell’artificiale: il modello floating e cioè galleggiante, ottimo in acqua molto bassa o sugli ostacoli superficiali; il modello suspending, in grado di rimanere sospeso a una determinata quota, caratteristica che lo rende davvero catturante con pesci apatici e strutture sommerse come erbai, alberi, sassi; e poi ecco gli slow sinking o sinking, utili negli strati d’acqua più profondi. Riguardo alle dimensioni, queste dipendono dal tipo di selezione della taglia che si vuole ottenere. Ad esempio, in inverno è produttivo utilizzare jerk più contenuti rispet- to alla primavera.
Orari, meteo e stagioni.
Il jerkbait è molto efficace in tutte le stagioni. Lo si può usare dalla mattina presto alla sera tardi e risulta essere un artificiale che rende in qualsiasi condizione meteorologica. Un tutto fare che non deve mai mancare. È molto produttivo con cielo nuvoloso e pioggia, grazie ai rattle interni che attirano anche i bass più distanti, infastidendoli e provocando mangiate di reazione. Infatti il rumore prodotto dalle sfere interne rendono il jerk una tra le migliori esche di reazione. Come accennato in precedenza è un artificiale molto produttivo nella versione suspending, in particolare con molto caldo (estate) e molto freddo (inverno). Usato con jerkate alternate da lunghe pause, può regalare importanti catture. In primavera è un ottimo artificiale per la pesca di reazione e di ricerca, in particolare se recuperato in orizzontale.
Attrezzatura
Per quanto riguarda l'attrezzatura credo sia necessario avere una canna dall’azione progressiva ma tendente al fast, così da agevolare, oltre che la ferrata con le ancorette, anche il recupero jerkato. Come lunghezza vanno bene canne da 6’ ai 6’8’ (in base alla percezione del pescatore), con un cw dai 5/8 oz sino a 1 oz per i jerk più voluminosi. Come mulinello va bene un low profile, taglia 100 o 150, con rapporto di recupero da 6:3 o 7:3. La scelta di questa combo è data dalla necessità di avere la giusta potenza e la giusta velocità per ferrare il bass e gestire perfettamente l’artificiale. Per quanto riguarda il filo, meglio utilizzare fluorocarbon dalle 12 lb alle 15 lb, questo perché è un filo “invisibile”, più resistente all’abrasione e affondante. Ma anche il nylon risulta essere idoneo. I libbraggi sopraindicati devono essere selezionati in base alla tipologia di spot e alla profondità in cui si vuole far lavorare l’artificiale.
Esiste il jerkbait ideale? Anche per il jerkbait vale la stessa regola applicata ad altri tipi di esca: il jerk ideale non esiste! Peso, dimensione della paletta, tipologia di affondamento e colori, vanno adattati alla situazione che ci si ritrova ad affrontare, ma ci sono alcune caratteristiche che sono insindacabili. Devono avere ancorette di qualità e affilatissime, buona resistenza della vernice a urti accidentali e un nuoto naturale. Queste caratteristiche le ho trovate su il jerkbait di Gan Craft: il Rest 108 e 128, sia nella versione a paletta lunga (per acque più profonde) che in quella a paletta corta (per acqua bassa e cover). Due artificiali che mi permettono di ricoprire la maggior parte delle condizioni. Il Rest è un hardbait dalle dimensioni adatte alla cattura di bass di taglia media nella versione 108 e nella versione 128 per i bass più grossi. Possiede delle ancorette affilatissime e un corpo estremamente bilanciato ma non solo, attraverso l’utilizzo di appositi piombi adesivi da incollare sotto la pancia dell’artificiale, è possibile cambiare l’assetto e l’affondamento trasformandolo in sinking, slow sinking, suspending, slow floating o floating, in base alle nostre esigenze. Un’esca da avere assolutamente? Il jerkbait! |
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