Incentivare il contatto e lo scambio
Se c’è una cosa che ancora stento a capire è la ragione per cui agli atleti tesserati Fipsas è preclusa la partecipazione a manifestazioni organizzate da privati o altri enti e associazioni. Non so se esista una regola scritta, sta di fatto che di tanto in tanto al centro o in periferia si risveglia questa “necessità”. A me verrebbe da pensare che sarebbe più logico incentivare il contatto e lo scambio. Vedo la promiscuità, dall’alto di un’organizzazione strutturata, come un’impareggiabile risorsa, un’occasione per un confronto tra quello che ha costruito la federazione e gli sforzi, spesso non confortati da sostanza, di altre, tanto meritevoli associazioni, quanto incapaci o non determinate. Vedo queste occasioni come una vetrina, un palco dove raccontarsi e raccogliere i consensi che la Fipsas merita e che tutti le tributano. Una forma di promozione gratuita dove a guadagnare, in immagine prima e in tessere poi, non vedo altri che la nostra federazione. D’altro canto non vedo coerenza e mi indigno di fronte alla falsa cecità di chi caccia le streghe e non vede certi personaggi, regolarmente e da decenni tesserati, che della federazione fanno uso e abuso. Personaggi che certo non brillano per rettitudine o rigore morale e che, con nonchalance, continuano a mischiare i loro miseri interessi con quelli della comunità. Personaggi che minano la credibilità di bandiera e che, vista l’invidiabile militanza, vengono confusi con la Fipsas, con voi tutti, con me! Non parlo di semplici iscritti alla Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee, ma di gente che ci rappresenta e che magari ricopre ancor più alte cariche in quelle “disperate associazioni“ concorrenti le cui manifestazioni sono vietate ai nostri tesserati. Per concludere, cara federazione, come puoi impedire ad un tuo iscritto la partecipazione ad un evento organizzato da terzi, e allo stesso tempo consentire che i tuoi rappresentanti siedano su poltrone di altre associazioni?
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