Da sempre la Riviera del corallo ha espresso pescatori di ogni genere, forti agonisti e espertissimi dilettanti, in tutte le tecniche, sia dalla riva sia dalla barca e infine nella pescasub. Di certo per i cittadini catalani, fruitori di un mare ancora ricco di fauna, l’acqua salata è una costante, un filo conduttore che si tramanda di padre in figlio. Così è anche per Francesco Piras, naturalmente algherese, classe 1985. È un affermato architetto, ancora legato alla falegnameria di famiglia, laboratorio che ha sfornato i suoi primi fucili arbalete. Attualmente è la punta di diamante del Corallo Sub, sodalizio sportivo al quale aderisce appena diciottenne, nel 2003, alla corte di Alberto Sechi, storico presidente e animatore della pesca sub algherese, sarda e italiana. Superata la fase più giovanile, accanto al padre appassionato pescatore di polpi, Francesco matura la sua prima importante esperienza: ancora quattordicenne conosce Ivan Ferrigato, anche lui algherese, forte e maturo pescatore in apnea, buon agonista. Dapprima ne segue le mosse dall’alto del gommone, in mare, quale barcaiolo. Poi passa in acqua anche lui e si specializza nella pesca in tana. Razzola sotto la guida del paziente tutor, fagocita e assimila trucchi e consigli. Più o meno a vent’anni, quindi da adulto, il secondo fondamentale step. Mario Ghiani succede a Ferrigato. È uno specialista dell’aspetto. In particolare della pesca al dentice. Un guru locale, che assicura il più alto livello di formazione al nostro Francesco. “Mi ha insegnato a osservare il mare nella sua complessità. La corrente prima di tutto. Ho imparato a sfruttare gli spostamenti d’acqua, le sue variazioni. Visto che i predatori cacciano procedendo contro corrente, la mia posizione in acqua non è stata più approssimativa ma determinata soprattutto da questo fattore. Cadevo sempre nella posizione giusta. In pratica diventavo più furbo dei pesci. Tutto ciò grazie ai mille trucchi che mi ha insegnato Mario. Ad esempio: incuriosire i dentici, farmi vedere e sparire e poi di nuovo mostrarmi, è una mossa spesso vincente. È un modo per instaurare un rapporto e costringere il predatore ad avvicinarsi abbassando la guardia sempre più fino a correre un rischio di troppo. Oggi Francesco è un pescatore completo. Sa pescare in tutte le situazioni. Ed è per questo che dal 2016 è diventato testimonial della Cressi. Possiede un gommone Bwa 480 con un Yamaha 40 hp carburato, sempre in acqua a Fertilia da Piga.
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