Il Salone Nautico
Ormai è certo, il periodo buio è terminato. Molti i fattori, fortunatamente concomitan- ti, che hanno determinato l’inversione di tendenza. Molti ma irripetib- ili, almeno allo stesso tempo. Sta a noi adesso e alle scelte del Governo, rimanere sulla scia e rafforzare l’e-conomia nazionale in primis e quella della nautica. Il dato più importante è la domanda interna. Gli italiani hanno ripreso a spendere, in tutti i settori, quindi vela e motore. Manca in verità il dato della pesca, quasi assente a Genova se non per pochissime eccezioni. Una di queste è il cantiere Imd importatore tra gli altri dei famosissimi fisherman Regulator. Il meglio per la pesca sportiva, forse penalizzato per il cambio col dollaro. In generale in questo salone n. 55 abbiamo apprezzato una forte componente a vela con lo strapotere dei cantieri francesi e una nutrita presenza di super gommoni dove la Sardegna con il marchio Novamarine, acquisito dal gruppo Sno, non è voluto essere secondo a nessuno. E per finire con la Sardegna il cantiere Marino di Olbia ha presentato un nuovo modello, un 660 open dal prezzo accessibile e dalla qualità indiscutibile, disponibile anche nella versione WA. Ancora sul motore, tra le curiosità più evidenti, segnaliamo il Rio Paranà 38, un natante “superyacht”, ultimo gradino prima dei modelli immatricolati, distribuito in Sardegna da Continental Marine di Ugo Soldi. Per concludere la carrellata sulle barche incuriosisce la siciliana Italmar 19 Plus WA, una piccola da 40 hp con frigo, wc, lavabo e cucinino.
L’elettronica ha fatto il botto. Potenza e condivisione sono le parole d’ordine e in questo Raymarine, al pari della aziende concorrenti, ha davvero fatto la parte del leone con la nuova serie eS di strumenti multifunzione e i moduli chirp per ecoscandaglio CP 370-470 e 570. Per i motori, Mercury ha presentato un potentissimo 400hp nella sola versione race, ma il pezzo forte anche quest’anno è il G2 Evinrude, spalmato in tinta su diverse barche e gommoni con effetto davvero fashion. Per la prima volta abbiamo notato una varietà di settori merceologici che da una parte sottolinea la valenza generale e culturale della fiera di Genova, dall’altra la necessità di riempire spazi evidentemente lasciati vuoti dalla nautica vera e propria. C’è da dire che Genova ha da anni intrapreso la strada del socio-culturale che a pari importanza si affianca a vele e motori e questa edizione ha voluto rimarcarlo con una quantità di eventi “in e out” senza precedenti. Per concludere I Saloni Nautici ci licenziano con una chicca. Genova raddoppia e fa affari con Venezia. Il programma 2016, che fa capo all’onnipresente Anton Francesco Albertoni, prevede quindi 3 appuntamenti: 1-10 Aprile - Salone dell’usato - Genova; 21-25 Aprile - Salone di Venezia; 20-25 Settembre - Salone nautico di Genova.
Un programma ambizioso che risponde alle esigenze degli operatori e associati Ucina, ma che mette a rischio la leadership del Salone Internazionale della Nautica di Genova, proprio, nel momento in cui si apprezza un segnale di ripresa. Il riferimento allo Yachting Festival di Cannes è scontato, visto il pluriennale trend positivo dei transalpini, che ha trasformato l’iniziale evento di nicchia in una manifestazione di primo piano appetibile non solo dai cantieri più importanti.
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