Il Salone del coraggio
Il Salone del coraggio. Così hanno definito la mostra genovese giunta quest’anno alla sessantesima edizione. Probabilmente ci scommettevano in pochi ma la determinazione di Ucina e partner non ha ceduto. Niente era scontato, eppure con grande sacrificio si è riusciti ad aprire i battenti e gridare al mondo intero: l’Italia c’è, Genova c’é, la nautica c’è! E di coraggio davvero si è trattato. Passato l’entusiasmo dell’inaugurazione anche i più ostinati espositori aspettavano un risultato sì incerto ma molto probabilmente insoddisfacente. Invece, pur con l’inevitabile calo di presenze (il meridione ha quasi disertato) sia tra gli espositori che tra il pubblico, i numeri al minimo non hanno compromesso l’importanza e l’efficacia dell’appuntamento. Alla fine, infatti, il coro unanime degli intervenuti, ha consacrato un inaspettato successo. Sarà anche banale, scontato e superfluo sottolinearlo, ma è evidente che gli attori principali, espositori e pubblico, quest’anno erano tutti motivati. Incontri e trattative, sono partiti da uno step di secondo livello, al netto dei semplici curiosi e degli scettici operatori. Tanto però è sufficiente per cementare l’unità di intenti che per il futuro ipotizza un nuovo Salone di Genova, il più importante Salone nautico del continente..
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