Il Ritorno di Simone
Simone Poma, Cagliari 5 ottobre 1978, commerciale in una nota azienda sarda che opera nell’edilizia. Per alcuni di voi, molti direi, quelli che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, Simone nient’altro è che un’invidiabile mascagna, bionda, che neanche il mare è riuscito a scomporre. Mitiche, infatti, sono le moltissime foto che lo ritraggono nelle pagine di Mondo Pesca di qualche an- no fa, fino al 2006, quando, ancora studente all’Istituto di biologia di Cagliari (oggi Dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente) ricopriva per il nostro mensile, l’incarico di collaboratore per la pescasub. Molte cose sono cambiate in questi 10-15 anni. Simone è oggi un padre e marito felice, ma soprattutto uno sportivo affermato il quale, superata la fase dei saraghi e delle corvine, cerca soddisfazione con le prede più impegnative. Figlio d’arte, esordisce a 13 anni a pesca di polpi, seppie e scorfani col mitico Polpone. Dal Nautilus, il rimessaggio di Foxi di Massimo Magnabosco, oggi “Sport per sempre”, si muoveva sul trimarano 4,60 dei Cantieri Manca, con papi, verso la Sella del diavolo e poi Cala regina, Torre delle stelle e Villasimius. “Il mio primo fucile arrivò a 16 anni, un Medisten Ma-res con fiocina. Così organizzato ho iniziato a pescare con amici, sempre al seguito di mio babbo, sia in barca che da terra. Finalmente, più o meno a vent’anni, l’incontro fulminante con Simone Sarritzu. Io scendevo già a 20 metri ma lui usava l’arbalete. Per me si apriva un mondo nuovo e altre opportunità di pesca, più impegnative, più gratificanti.
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