Il Recupero di Mattia Pira
Dopo esser ripartiti con tutti i campionati provinciali, sabato 17 aprile, si sale di livello con l’atteso recupero regionale, valevole per l’accesso agli italiani 2021 che si terranno nel mese di novembre lungo le coste campane di Mondragone. Sei, forse sette in base ai vari quorum regionali, i pass a disposizione che i 70 partecipanti alla gara si sono contesi in una doppia sfida sui campi gara di Arborea la mattina, e Torre Grande la sera. In queste occasioni la tensione è sempre ai massimi livelli, è in gioco la sospirata partecipazione ad uno dei campionati più prestigiosi nella nostra disciplina e una falsa partenza in prima manche renderebbe quasi impossibile un recupero alla successiva. Ore 08.00, canna già innescata e pronta ad essere lanciata, sì ma dove? Questo è uno dei primi dilemmi che assale ogni agonista in gara e in questo spot forse ancor di più. Arborea è un campo gara molto pescoso, si sa, ma sbagliare il primo lancio molte volte può mettere a rischio il risultato finale. I pesci prevalenti lungo questo arenile sono le sparlotte e indovinare sin da subito la loro posizione nel proprio settore può rendere sin dal primo lancio delle immediate catture, che daranno un buon vantaggio nel proseguo della gara. Il tempo passa e come da previsione, chi vicino, chi lontano e chi molto lontano, si diletta nella pesca della sparlotta sino al fischio finale delle ore 13.00. Le catture si susseguono per tutta la manche, alla resa dei conti saranno 691 le prede valide, considerando anche quelle tecniche; miglior risultato per Antonello Nanni (Shardana Surfcasting) che ottiene il primo assoluto con ben 41 catture. Dopo una breve pausa pranzo e aver riorganizzato velocemente idee e cassone si riparte per la seconda manche, orario previsto le 18:00. Si cambia campo, la seconda decisiva sfida si terrà a Torre Grande. Prima ancora di iniziare si parla di un campo gara molto più pescoso di quello mattutino e i pronostici alla fine verranno rispettati alla grande. Anche in questo spot il pesce prevalente risulterà lo sparaglione, eccezion fatta per qualche sporadica oratella di giorno, tra cui una molto bella pescata da Claudio Becugna (Larus Sassari) e qualche mormora apparsa poco prima del fischio finale. 1719 saranno le prede misurate dai giudici di gara in tutta la manche. Miglior fishing score per Mattia Pira (Blue Fish SS) con ben 56 catture che però dovrà cedere lo scettro del primo assoluto di manche a Marco Casula (Aps Maestrale) che grazie ad un coefficiente maggiore si aggiudica la seconda sfida. La gara è conclusa e l'attesa per la classifica finale inizia ad aumentare con il trascorrere del tem-po, ma grazie alla collaborazione fra gli ormai rodati or- ganizzatori del Ploaghe Fishing Club, capitanati da Massimiliano Cabras, e il giudice di gara Ferdinando Solinas, il lasso di tempo di attesa sarà comunque breve. Visti i divieti covid che almeno per ora evitano gli assembramenti, niente classifiche appese ai muri e relativa "bolgia" per la loro lettura, ma si resta in attesa che squilli il telefono dei propri responsabili di club, per ricevere i messaggi che contengono i risultati. Faccio un inciso: “Ma siamo poi così sicuri che questa metodologia, fatta di meno carta e più velocità di lettura, non possa essere tenuta e riproposta, insieme all'uguale comunicazione dei picchetti ad inizio manche, anche a pandemia conclusa?”. Uno sguardo alla classifica e subito partono i consueti sorrisi e complimenti ai vincitori, emozioni che però contrastano, dall'altra parte, con le recriminazioni e la delusione per chi non ce l'ha fatta, specialmente per chi ha sfiorato comunque il traguar-do finale disputando due ottime gare. Ad aggiudicarsi il recupero regio- nale è Mattia Pira, l'unico con due primi di settore, a cui vanno gli applausi finali; bravissimi gli altri cinque atleti che rappresenteranno a fine anno la nostra Isola, nella speranza che in base al quorum ci sia spazio per qualche altro ripescato.
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