Il Predone della Notte
Mai, da ragazzino, avrei potuto pensare che un bel giorno sarei riuscito a pescare un barracuda, se non da una barca al largo di qualche isola caraibica. Fino a pochi anni fa, infatti, questo pesce l’abbiamo visto un po’ tutti soltanto dietro uno schermo, in un documentario o in un bel film di stampo hollywoodiano. Ed invece eccolo qui, questo tigrato e famelico predatore, ormai cittadino onorario del “Mare Nostrum”. Così come accaduto per molte altre specie, anche l’insediamento del barracuda nelle acque del mediterraneo può essere ricondotto al riscaldamento globale, seppure i nostri “cuda” siano più piccoli, e in un certo senso più sardi, dei lori cugini oceanici. I bestioni tropicali, per intenderci, portano il nome scientifico di Sphyraena Barracuda e possono raggiungere dimensioni inusitate, anche qualche decina di chili; le coste nostrane sono invece popolate dalla specie Spyraena Viridensis (barracuda mediterraneo), per lungo tempo scambiata erroneamente con quella denominata Spyraena Spyraena (luccio di mare). Continua...
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