Il Predatore Oscuro
Questo micidiale predatore è ormai ben noto agli spinner sardi, ma anche ai tanti lanciatori che arrivano da altre parti d’Italia con la grande voglia di misurarsi con il voracissimo cuda nelle acque sotto i nuraghi. La Sardegna è uno degli spot migliori per il “predatore oscuro” e tanti sono i luoghi dove far incrociare il nostro artificiale con i suoi denti aguzzi. In questo appuntamento lasciamo da parte le scogliere e ci concentriamo sulla pesca del barracuda in porto, analizzando il suo comportamento legato al periodo, le strategie da adottare, le esche vincenti e l’attrezzatura ad hoc.
Perché in porto?
Con l’arrivo dei primi freddi, muggini e altri piccoli pesci si spostano all’interno delle aree portuali dove trovano maggior riparo e cibo in abbondanza. Questa migrazione attira grossi branchi di barracuda che trovano in porto un vero e proprio supermarket per soddisfare il loro appetito. I piccoli pesci attirano anche cefalopodi come calamari e seppie, altri bocconi molto invitanti per il predatore dai denti aguzzi. Infatti, non è raro trovare all’interno dello stomaco del barracuda calamari grossi quanto una bottiglia! In tutti i porti possiamo avere l’emozione di combattere con un forte cuda ma, ricordiamoci, che ogni area portuale ha regole ben precise e molte volte la pesca è vietata. Nel nostro caso ci siamo affidati a uno spot molto conosciuto dove in determinati punti la pesca è consentita, stiamo parlando del porto di Castelsardo, uno spot che ha sempre dato tanto e, nel caso del barracuda, si fanno belle pescate da dicembre fino ad aprile (continua sul giornale).
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