Il Nostro Futuro
Torniamo indietro nel tempo e rinverdiamo i fatti significativi a noi ostili: uno o due per i più giovani, venti o trenta per i più anziani. Tra i primi, ormai datati e tenaci come per esempio, ricorderei senz’altro le sanzioni per chi non osserva le norme che regolano la nostra attività di pesca sportiva. Sanzioni assolutamente e vergognosamente sproporzionate al crimine, soprattutto se si confronta l’ammenda con quanto richiesto al trasgressore “professionale”. Ma non è solo il bastone che pesa sulla nostra testa. Altra tegola che minaccia lo sportivo è lo spazio, ossia le sempre più limitate aree a disposizione che vede le banchine portuali, naturali sfoghi della nostra attività, sempre meno disponibili. Chiudiamo questa sessione di assaggi amarissimi con un tema oggi assai dibattuto: la licenza di pesca in mare. Fortunatamente si tratta soltanto di una possibilità, ma il reiterasi della proposta (leggi emendamento 5.0.5 al collegato agricoltura), comincia a dar fastidio e dai oggi, dai domani, finisce che davvero dovremo accollarci anche questo onere. E quest’ultimo, tra tutti, menzionati e non, è il problema più preoccupante. Fortuna vuole che la Fipsas (Federazione della pesca sportiva), abbia finalmente cambiato rotta per combattere al fianco di Fipo, Arci e varie altre associazioni, l’istituzione della paventata licenza di pesca in mare il cui costo sarebbe stato, oggi, di 200 euro per la barca e 20 per chi pesca dalla riva. In questa vicenda è proprio la Fipsas, la prima ad annunciare il ritiro ufficiale dell’emendamento: come dire “l’unione fa la forza”. Da qui, in attesa comunque di un documento della Repubblica italiana che ponga fine alla querelle, vista la benedetta convergenza di vedute, c’è da augurarsi una sempre più vigile ed energica attenzione, da parte di tutti, per le vicende che ci riguardano ed una pronta, decisa e unitaria reazione contro chi o cosa minacci il nostro futuro.
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