Il Medico sott'Acqua
Tutte le categorie di sportivi hanno, chi più chi meno, un dottore di riferimento. Facile individuare tra i fisiatri chi aiuta calciatori famosi o tra gli ortopedici chi si occupa di atleti di velocità in pista, o di fondo e mezzofondo. I chiropratici soccorrono spesso ciclisti, pallavolisti e giocatori di basket, ma il pescatore subacqueo a chi può rivolgersi per tutte le noie causate da malanni stagionali (dal banale raffreddore alle otiti più ostinate) o dai cosiddetti barotraumi? Ho avuto la (s)fortuna di conoscere Alfonso Bolognini per un mio personale malanno e raramente mi è capitato di avere tante referenze positive per una stessa persona. Quando ho infatti cominciato a chiedere tra gli amici pescatori a chi potessi rivolgermi per un consulto specialistico ho ricevuto un coro unanime che lui era la persona che faceva al caso mio. Da questa casuale conoscenza è nata la scoperta di un serio professionista che non soltanto aiuta i subacquei (sia apneisti che “bombolari”) ma anche a chi soffre di diverse patologie. Una bella struttura formata da tre bungalow su una superficie di oltre 400 metriquadri, ospita il Centro Iperbarico Sassarese di Platamona (da sempre la spiaggia dei sassaresi) che Alfonso dirige e dove, oltre alla ossigenoterapia, si occupa di aiutare chi, tra gli appassionati d’immersioni, ha necessità di un medico capace e vicino alle loro esigenze.
Come nasce la tua passione per il mare?
Praticamente fin da piccolo ed è cresciuta attraverso la pratica delle immersioni, sia in apnea che con le bombole, e la navigazione a vela.
Quale è stata invece la molla che ti ha fatto avvicinare a questa branca della medicina?
Due avvenimenti, il primo, molto doloroso, rappresentato dalla morte per sincope di un mio amico ed il secondo, un convegno di medicina iperbarica al quale avevo partecipato. La medicina era già nel mio destino ma questi due fatti mi spinsero alla specializzazione in Otorinolaringoiatria prima e poi ad una particolare specializzazione in medicina del nuoto e delle attività subacquee presso l’Università di Chieti. Qui ho avuto la fortuna di avere come insegnanti persone del calibro del professor Data, allora luminario mondiale di medicina barica, che seguiva tra gli altri Jacques Mayol nelle sue imprese ed a lui infatti si deve la realizzazione della prima radiografia subacquea (continua sul giornale).
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