Il Magrini Parla Corso
Giunto all’edizione numero 33, il trofeo Magrini conserva intatto il suo fascino. Una gara con un respiro internazionale che quest’anno ha parlato corso.
Dal 2 al 4 giugno, i ragazzi dell’Hippocampus club, capitanati da Claudio Murtas, hanno organizzato la trentatreesima edizione del memorial Magrini. Questo trofeo è come il vino, più invecchia e più migliora e, non me ne voglia nessuno, si discosta da tutte le altre gare di surf casting: due manche, un regolamento “vintage” che prevede 2 canne per atleta e la classifica “fatta” dalla bilancia. Ma soprattutto, il fascino di sfidare atleti e atlete provenienti da 11 nazioni, con gli inni nazionali suonati in apertura di manifestazione. Tutto questo, ormai da sette anni, mi spinge a partecipare con entusiasmo. Le due manche si sono svolte nella spiaggia di Platamona, nelle notti di venerdì e sabato. Per vincere o ambire al podio, tutti sapevano che bisognava conquistare 2 primi di settore e un flop nel “primo tempo” non avrebbe permesso nessun recupero.
Le due manche
I partecipanti hanno raggiunto i “pettini” (discese al mare della spiaggia sassarese), appena è stato pubblicato il sorteggio. Alle 20 è stato dato il segnale d’inizio della prima manche. La prova ha visto un totale di 312 catture, per la maggior parte grufolatori, ma non sono mancati alcuni pesci di galla di buona taglia. Record di giornata per Jean Isola, atleta corso della Ghisonaccia, con 17 catture, quasi tutte belle mormore. Jean, doppiando il suo primo inseguitore, è volato in testa alla classifica. Da segnalare alcune belle spigole, come quella da 430g di Branko Dzordevic, quella da 620g di Miranda Willemse e la “regina” di 986g pescata da Piergiacomo Lupino, del Larus. La mattina della seconda prova tutti i pescatori si sono ritrovati, a schiena curva, a riordinare i cassoni, cercando di capire cosa correggere in vista della seconda prova che si è svolta sotto una pioggerellina che, nell’ultima ora è diventata battente. Le catture sono state 183, con nessuna preda degna di nota.
Devo essere sincero, sono un fan delle gare catch & release, ma ammetto che assistere alla pesatura del Magrini è qualcosa di davvero unico. La bilancia ha restituito un verdetto chiaro: Jean Isola, si è confermato primo anche nella seconda prova. Il forte atleta corso ha pescato per lo più sulla lunga distanza, senza mai tralasciare la leggerezza dei propri travi. Secondo di giornata è risultato Claudio Becugna del Larus ed io ho avuto la grande soddisfazione di vincere il mio settore e conquistare un terzo posto di manche, portando la “mia” Ondalunga Calangianus sul podio parziale. La classifica finale è stata stilata la notte tra sabato e domenica ma, come da tradizione, la premiazione è avvenuta nella giornata di domenica, davanti ad un vero speaker, in diretta internet. Come ormai a tutti era chiaro, a vincere il memorial Magrini è stato Jean Isola. L’hanno accompagnato sul podio il bravissimo Claudio Becugna e Duss Skander. Insomma, un francese, un sardo e un tunisino a ribadire il forte carattere internazionale della manifestazione. I tre, come a tutti i premiati, sono stati accolti da uno scroscio di applausi e da una generosa premiazione, curata nei minimi particolari e diretta da Michael Meloni. Ricordiamo anche il premio per Miranda Willemse, come miglior donna, quello per il miglior atleta straniero, vinto chiaramente da Jean, il trofeo per la preda più grossa, assegnato a Pier Giacomo Lupino, grazie alla spigola di quasi un chilo. Insomma, una grande festa a cui partecipo sempre con entusiasmo. E se mi chiedete il perché, posso semplicemente dire che per me il Magrini è… il Magrini. Al prossimo anno.
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