Il Fascino della Carpa
Il Carpfishing è un’evoluzione della più comune pesca a fondo alla carpa. Se prima, poche persone si dedicavano a questo tipo di pesca oggi, la caccia alle grosse carpe, è una delle tecniche alieutiche più pratiche e amate d’Italia. La Carpa è un pesce che si ciba preferibilmente sul fondo, ama le acque con fondali medio - bassi ma non disdegna le profondità, soprattutto in particolari periodi dell’anno (molto caldi o molto freddi). E’ un pesce detto grufolatore cioè che cerca il nutrimento frugando con il suo muso il fondo, le pietre, tronchi, pareti e piante acquatiche. Nel suo ambiente naturale si nutre principalmente di lumache, vermi, larve, insetti, molluschi e dove l’ambiente ne è provvisto di gamberi, cozze, novellame e uova di rane e di altri pesci. E’ un pesce che nei primi anni della sua vita si sposta in branco, per poi preferire la compagnia di pochi esemplari o addirittura la vita solitaria per gran parte dell’anno, una volta diventato adulto. Nella pesca l’esca principe per catturare una carpa è sempre stata il mais bollito, ma anche del semplice pane, dei vermi, della polenta o delle grosse fave bollite, sono eccellenti sostitute che il pesce accetta immediatamente e con cui possiamo sicuramente fare molte catture. La prima differenza che distingue il Carpfishing dalla pesca a fondo, quello che fa di un semplice pescatore di carpe un carpista, è la pratica del catch and release. Questo è inteso non solo nel ridare la libertà alle nostre catture ma, soprattutto, nel modo in cui trattiamo il pesce nelle fasi di slamatura, pesatura, photo session e rilascio. Solo ponendoci come primo interesse la salute dei pesci e il rispetto per l’ambiente che ci circonda e che ci ospita durante le nostre pescate, ci si può definire un vero carpista. La seconda differenza, immediatamente apprezzabile, è la ricerca e la cattura di esemplari di grossa taglia. Per diminuire le catture di piccole carpe e altri pesci di disturbo e aumentare le probabilità di abboccata degli esemplari di grossa mole, si utilizza una particolare esca che, se vogliamo, è anche il simbolo di questa magnifica pesca… la Boilie. Questa “pallina” è la regina delle esche usate nel Carpfishing, composta di differenti tipi di farine con diverse qualità alimentari, impastate con uova, aromi, aminoacidi, dolcificanti, oli essenziali… ecc. Questo tipo di esca, facilmente realizzabile anche a casa, è disponibile in mille varianti per dimensione, colore, aromatizzazione e tipologia di mix, direttamente dal vostro negoziante di fiducia oppure su internet in un qualsiasi e-shop dedicato alla pesca. I costi variano dai pochi euro per chilo fino ai 20 euro, insomma ci sono per tutte le tasche. Trascuro, volontariamente in quest’articolo, il fatto che possiate rollare delle ottime boilies anche a casa perché, quest’argomento, merita uno spazio specifico. La boilie dunque, è nata per selezionare la taglia dei pesci da insidiare, ma questo detto così, non è del tutto vero! Nulla può fare una pallina in un lago, un fiume o un canale, dove le carpe non l’hanno “mai vista” e nulla può fare una pallina contro le piccole carpe se, in precedenza, non gli avete dato modo di “imparare” che le boilies non sono cibo per loro. Mi spiego meglio. La Sardegna è ricca di laghi e fiumi, dove la pressione di pesca con questo tipo di esca è molto bassa, in pratica inesistente. Questo dato di fatto, ci suggerisce che la maggior parte delle carpe dell’isola non ha mai avuto a che fare con una boilie, casi particolari a parte (e qui intendo 3 o 4 acque più frequentate).
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