Ichnos Beer Contest 2024
di Francesco Melis - Sono ormai lontane nel tempo le prime timide apparizioni delle birre artigianali sulle nostre tavole; oggi questi prodotti contano folte schiere di fedeli estimatori e, grazie anche alla disponibilità sul mercato di una grande scelta di ingredienti e di attrezzature sempre più user-friendly, sta aumentando il numero di appassionati che si dedicano alla produzione di birra in casa con grande soddisfazione. Sullo slancio di questo movimento in costante crescita, un bel sabato di Ottobre ha salutato a Oristano la prima edizione dell’Ichnos Beer Contest, la manifestazione organizzata dall’associazione Ibu (Ichnos Beer Union) per celebrare il mondo della birra artigianale.
La “scusa” per incontrarsi a degustare le ottime produzioni di Birra Puddu, i cui locali hanno ospitato l’evento e le ottime birre autoprodotte dai tanti appassionati convenuti per l’occasione, è stato il concorso birrario, che ha visto 36 birre provenienti da tutta Italia e realizzate secondo gli stili più svariati delle tecniche brassicole di tutto il mondo. La giuria qualificata ha avuto il suo bel da fare per assegnare il premio alla produzione migliore. A spuntarla, alla fine, è stato l’English Barley Wine prodotto da Mario Garzilli, davanti alla Saison aromatizzata con mango e foglie di bouganville di Luca Aretino e alla Berliner Weisse realizzata da Federico Corona. A loro sono andati i premi offerti dagli sponsor della manifestazione. Nel corso della competizione i numerosi appassionati convenuti hanno potuto assaggiare alcune delle birre in gara, mentre per tutta la durata dell’evento è stato attivo il tavolo di scambio birre tra i birrai presenti, un modo speciale di condividere esperienze e competenze con produttori casalinghi provenienti da tutta la Sardegna. Ma gli homebrewers (così si definiscono i birrai casalinghi), sono anche inguaribili secchioni: dopo la competizione e il pranzo, nel corso del quale sono proseguiti gli assaggi in un’atmosfera sempre più calorosa ed entusiasta, è stato il turno del dott. Luca Pretti, ricercatore presso Porto Conte Ricerche.
Il professore per un’ora ha intrattenuto la folta platea presente con una presentazione sugli studi effettuati dal suo Dipartimento sui fenomeni biologici che si instaurano tra i microorganismi della frutta e i lieviti, con gli effetti sugli aspetti sensoriali della birra finita che hanno rapito l’attenzione dell’uditorio e fatto sognare i presenti sulle possibili nuove ricette da mettere in cantiere. Subito dopo è arrivato il momento di dare un taglio pratico a tutta questa teoria: una degustazione guidata dallo stesso Luca Pretti, da Marco Cardaropoli, Federico Corona e Mauro Fanari ha permesso a tutti i presenti di esplorare il mondo delle birre alla frutta e delle loro varianti più estreme, fino alle più acide, sorprendentemente piacevoli ed equilibrate. La degustazione della creazione sperimentale di Mauro Fanari, una birra a fermentazione spontanea realizzata con mosto di vernaccia, ha concluso la manifestazione. Il tempo di una birretta finalmente tutti insieme, senza impegno, e poi è arrivato il momento dei saluti, con la promessa di ritrovarsi con lo stesso entusiasmo per l’edizione del prossimo anno.
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